Le stanze del piacere nel mondo animale

Un saggio curatissimo e amabile, che ci farà conoscere meglio il mondo della voluttà unita all’etologia.

Marilù Oliva

«Disperso nella nostra preistoria contemporanea, il coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus) non svela immediatamente la dolce tenerezza dei suoi modi. Non se ne cura. La sua armatura coriacea di creste ossee protegge questo mostro di mezza tonnellata le cui enormi fauci dentate sembrerebbero più atte ad azzannare le antilopi imprudenti, che si avvicinano inconsapevoli alla pozza d’acqua, che non a declamare sulla scena versi da baritono. Eppure, il nostro coccodrillo canta. Sprofondando nelle acque scure, il rettile agita i fianchi provocando un gorgoglio di bolle».
L’editore Carocci pubblica libri interessantissimi e originali. Saggi che, seppur scritti con acribia da luminari o studiosi rodati, hanno il talento di essere fruibili da tutti. Come nel caso del libro di oggi, “Accoppiamenti bestiali”: Tierry Lodé, l’autore, è professore di ecologia evolutiva nonché direttore di ricerca all’Università di Rennes ed è considerato uno dei maggiori specialisti della sessualità degli animali, forse per questo ce ne parla in maniera così naturale e precisa.
Se il potere e il denaro dominano i destini dell’umanità, è confortante pensare che sia il piacere a far girare il mondo. Che l’amore sia indissolubile dalla vita biologica, già lo intuivamo. Ma ciò che non conoscevamo erano i profondi meccanismi che spingono e motivano la potenza del desiderio, motore propulsore della sessualità. Come si delinea il piacere animale? Che connessione sussiste tra libido e sopravvivenza della specie? Perché cerchiamo partner dissimili da noi? Quale legame intercorre tra questa e riproduzione? Come funziona, in natura, il galateo del corteggiamento? Quante informazioni curiose: ad esempio, i baci sono solo degli assaggi dell’altra creatura, esistono soggetti che si riproducono per partenogenesi, i lemuri praticano sesso orale. C’è chi cambia fisicamente, come avviene alla tremolina, un lombrico di mare che, nel momento della ricezione sessuale, si cimenta in una danza acquatica che ricorda un ballo sincronizzato e si trasforma anche in maniera sbalorditiva, mutando corpo, organi e occhi. I rospi abbracciano le rane e si aggrappano al loro dorso accarezzandole i fianchi, per stimolare il rilascio delle uova, dopo averle attirate con un gracidare che sembra assai melodioso agli abitanti dello stagno. E i volatili? Se quasi tutti loro sono privi di fallo, l’anatra maschio fa eccezione, ma non annulla una tendenza evolutiva impostata dalle femmine:
«…l’era del pene degli uccelli è finita semplicemente perché le femmine non lo volevano più e lo hanno manifestato rinunciando alla nidiata».
Con una prefazione di Enrico Alleva, una ricca bibliografia per chi volesse approfondire e un glossario finale, questo libro ci svela, pagina dopo pagina, il meraviglioso arazzo afrodisiaco con cui la Natura ha intessuto il mondo del piacere. Si affronta anche la vexata quaestio dell’orgasmo, che sembrerebbe appannaggio di tutti i mammiferi. In comune avrebbero infatti l’esperienza di questa “manifestazione organica” accompagnata da un potente rilascio emotivo (dovuto alla produzione di neurormoni, tra cui endorfina, dopamina e ossitocina). Anche se i suoi effetti cambiamo da animale ad animale, pare che non solo la specie sapiens si sia ingegnata per procurarsi anche in autonomia quest’esultazione del corpo:
«Gli scienziati hanno potuto osservare movimenti pelvici nelle femmine di macaco reso e la possibilità, per alcuni mammiferi quali cani, gatti, cavie, furetti e ratti di raggiungere l’orgasmo mediante stimolazioni masturbatorie. Insomma, i primati – bonobo, scimpanzé, gorilla, orangutan, nasica e latri macachi – carnivori e roditori, uccelli, rettili e perfino pesci sembravano manifestare, in definitiva, una reazione orgasmica».
Un saggio curatissimo e amabile, che ci farà conoscere meglio il mondo della voluttà unita all’etologia e ci sarà anche utile in alcuni frangenti. Ad esempio, visto che la seduzione dipende da un groviglio di scambi chimici dove l’olfatto e la vista la fanno da padroni, impareremo a non crucciarci troppo se non siamo ricambiati!



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