In altre epoche si sarebbe parlato, senza infingimenti, di un governo clerico-fascista. Ma siamo in epoca post-post-moderna.
Si avverte una sorta di rassegnazione, di silenzio di lutto. E invece c'è e ci sarà da lottare, eccome.
Nessuna rassegnazione. Lo vietano anche i numeri: prese nel loro insieme le destre si fermano al 46%, mentre le non-destre si attestano al 52%.
Tutti ai seggi, ingoiando rospi e anche peggio, pur di limitare l’ondata nera che dovremo comunque constatare domenica sera.
Caro Letta, caro Conte, le destre dilagheranno in parlamento, e voi ne siete i responsabili. Ciononostante vi voteremo.
Per fermare le destre l’accordo tra Letta e Conte per l'uninominale è più che mai necessario dopo il voltafaccia di Calenda.
Proviamo a impedire fino all’ultimo istante che lo scellerato egoismo dei dirigenti delle non destre propizi un catastrofico naufragio elettorale.
Alle prossime elezioni saremo chiamati a votare non per una forza politica, ma “per la Costituzione”.
Quello Draghi è un pessimo governo. Ma al peggio non c’è mai fine. E il peggio sarebbe l’inizio di un governo Meloni-Salvini.