Berlusconi presidente della Repubblica? Parlano Montanelli e Biagi

Nel toto-Quirinale prende consistenza la candidatura di Silvio Berlusconi. Un dialogo immaginario tra Indro Montanelli ed Enzo Biagi.

Angelo Cannatà

Nel toto-Quirinale la candidatura di Silvio Berlusconi, partita come ipotesi, prende consistenza. Riporto le battute finali di un dialogo Montanelli-Biagi*.

Montanelli – …lo ripeto, quando lasciai il Giornale non pensavo che un giorno mi trovassi a discutere di “Silvio al Quirinale”.

Biagi – È un’anomalia italiana, nel ’94 il suo governo “mi è sembrato, più che un Consiglio dei ministri, un consiglio di famiglia. C’era infatti l’avvocato di fiducia: Cesare Previti; il gran cerimoniere: Gianni letta; e c’era Giuliano Ferrara, che potrebbe essere considerato l’intrattenitore”. Non oso pensare cosa farebbe dal Colle: per B. vengono prima la sua persona, la sua famiglia, il suo clan, in tutte le direzioni in cui si ramifica, alcune evidenziate dalle sentenze della magistratura.

M. – Dici bene, Enzo; mi colpisce la servitù volontaria di molti giornali, la verità su B. andrebbe denunciata ogni giorno e invece avallano ogni sua falsità, persino la difesa del reddito di cittadinanza. “Se il giornalismo non è la mia strada – scrissi – è certo la mia meta”, la ricerca della verità dietro l’apparenza.

B. – Le ambiguità non piacciono neppure a me, Indro; niente è come appare in Italia. Da sinistra si fa una politica di destra che apre praterie al Caimano… e non sto pensando solo a Renzi.

M. – Ovunque finzioni: con la scusa del Covid, vedrai, resteranno in piedi due ipotesi: “la conferma dell’assetto Draghi-Mattarella per evitare – dicono – l’instabilità politica col ritorno dei contagi”; Draghi premier e il Caimano al Colle “come simbolo dell’unità del Paese nell’emergenza”.

B. – La maschera più incredibile è proprio B. che invoca i principi, dietro i quali in verità trovi sempre i soldi. Denaro, non solo per le Olgettine. “Soldi e seduzione”. Oggi li usa per la campagna acquisti dei peones, un tempo “mandava mille rose a Raffaella Carrà. Chissà, mi chiedo, quanti garofani avrà inviato a Bettino Craxi?”

M. – Sei molto sottile, Enzo; è che conosce “il vizio italiano di diventare gregge”, ed è spregiudicato. È stato condannato a quattro anni, poi ridotti, via condono, a un anno e mezzo, per una colossale evasione fiscale. Dovrebbe bastare a squalificarlo, e invece prevale la tendenza a soprassedere: gli italiani dimenticano.

B. – Negli USA gli evasori fiscali vengono sbattuti in prima pagina, e, naturalmente, finiscono in carcere; in Italia accade il contrario: dopo la ridicola “rieducazione” ai servizi sociali, finiscono al Quirinale.

M. – B. ha avuto anche nove prescrizioni (non assoluzioni) ma nega l’evidenza, calpesta le regole, prevarica: al Giornale pretendeva “d’essere insieme imprenditore e politico: quindi è stato indotto a interferire. Non potevo consentirglielo”. Chissà quanti abusi farebbe dal Colle, “Berlusconi non ha idee: ha solo interessi”.

B. – “Non ho mai conosciuto nessuno che avesse tanto a cuore l’interesse del paese come il Cavaliere: il paese era Milano 2” di sua proprietà. È stato detto tutto di B. Cinismo. Frodi. Sete di potere. Rifiuto della giustizia. Ma sembrano medaglie al valore: “C’è chi, come prezzo del proprio misfatto, ebbe la forca, chi la corona”, Giovenale aveva ragione. Il Caimano ha compiuto molti misfatti, ora è pronto per il Quirinale. Ma dimmi: sei uomo di destra, e la destra vuole B. al Colle. Che dici?

M. – “Se penso che la destra è Berlusconi, ho sbagliato tutto nella vita. Io sono un liberale, ma non come lui. Io sono un cornuto della destra. Ho sposato una moglie puttana sposando la destra, questa è la verità”. Comunque, è probabile che anche da sinistra lo votino.

B. – Sarebbe un disastro: “Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso”. Registro tuttavia che già accade l’inimmaginabile: richiesta di rinvio a giudizio per Davigo; e Caimano candidato al Quirinale. Questo Paese riuscirà a salvarsi?

M. – Per chiudere dimmi quale, tra i titoli recenti dei giornali, ti piace di più?

B. – Non c’è dubbio: “No al garante della prostituzione” mi sembra perfetto. Sono certo che la petizione del Fatto sarà un successo. Invito tutti a firmarla.

 

* Le citazioni più importanti del dialogo sono tratte da: 1) E. Biagi, L’Italia del ‘900, volumi 10 e 11, Rizzoli, scritto in collaborazione con Loris Mazzetti; 2) M. Travaglio, Indro Il 900, Rizzoli.

 

credit foto ANSA/LUIGI SALSINI



Ti è piaciuto questo articolo?

Per continuare a offrirti contenuti di qualità MicroMega ha bisogno del tuo sostegno: DONA ORA.

Altri articoli di Angelo Cannatà

La Resistenza silenziosa dei Internati Militari Italiani che, decidendo di non imbracciare le armi contro gli alleati, hanno scoperto l’antifascismo.

Un film di denuncia che accusa i padroni, ma anche la responsabilità di sindacati e sinistra che ha abbandonato i lavoratori dell’Ilva.

Caso Vannacci: c’è chi ha innalzato le farneticazioni del generale a “idee” e “pensiero”. Poi Salvini lo ha paragonato a Giordano Bruno. Adesso basta.

Altri articoli di Politica

Le proteste in Germania dimostrano come la memoria non sia solo un orpello da esibire, ma un cardine del nostro presente.

Rinviata ancora una volta la decisione sul destino di Julian Assange, prigioniero in attesa di processo da 5 anni.

Estradizione sospesa per Assange: le autorità americane devono prima offrire garanzie sul suo trattamento.