Blob elettorale / 5

Travolti da un’insolita campagna elettorale in estate, proviamo a riderci su tra candidature giurassiche e promesse irrealizzabili. Quinta puntata.

Mario Barbati

27 agosto

Servono i rigassificatori, poi se vadano messi qua o là non sono in grado di dirlo, perché sono navi enormi e non so quale sia la soluzione migliore. Se vado al governo lo chiedo agli ingegneri” (Matteo Salvini, kermesse di Affaritaliani). Appena arriva li cerca.

28 agosto

Luigi Mastrangelo (Lega): “Tagliamo i fondi alla sanità per lo sport”. Valanga di critiche alla proposta dal candidato leghista, ex pallavolista, volto dei reality e aspirante ministro (Il Manifesto). Solo d’aspirante, per gradire.

29 agosto

Claudio Lotito, candidato al Senato con Forza Italia nel collegio del Molise, ha detto: “Conosco l’Abruzzo perché mio nonno era di Amatrice” (che però si trova nel Lazio). Ma lui: “Nessuna gaffe, prima del 1927 era in Abruzzo” (Corriere.it). La classe digerente.

Il Ponte di Messina secondo me è necessario, è una grande opportunità, una grande opera. La nostra è una civiltà che costruiva ponti in dieci giorni, duemila anni fa, non si capisce perché ora ci mettiamo diecimila anni” (Giorgia Meloni a Messina). “Il Ponte sullo Stretto di Messina è assolutamente una necessità, per unire l’Italia all’Europa, non per unire Messina a Reggio. Oltretutto avremmo anche il vantaggio che l’Europa pagherebbe più della metà dei costi” (Matteo Salvini a Reggio Calabria). Passano i decenni, ma anziché tenere in piedi le infrastrutture che già ci sono, le priorità sono sempre altre.

Pronti a fare una legge che dica che la prima casa non è pignorabile, salvo per il mancato pagamento dell’eventuale mutuo ipotecario. E basta ladri di case: sgombero immediato delle occupazioni di abitazioni altrui” (Giorgia Meloni, twitter). Invece per CasaPound tutto a posto, giusto?

La proposta di abolire i jet privati? “Una idiozia così non la sento dai tempi dei navigator di Di Maio. Si mette un seme per una svolta filosovietica e per abolire la proprietà privata” (Matteo Renzi a Quarta Repubblica). Il Soviet di Pietrogrado.

30 agosto

Addio a Mikhail Gorbaciov, l’ultimo leader dell’Urss è morto a 91 anni. Dalla Perestroika al crollo del Muro di Berlino, ha segnato un’epoca di cambiamenti (ansa). “Era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo…” (Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, twitter). Lo stesso che ha voluto la candidatura di Gina Lollobrigida. Un disperato.

Serve un intervento rapido per aiutare imprese e famiglie, anche in deficit se necessario, ma circoscritto a questa emergenza energetica. E senza abbandonare la tassa sugli extraprofitti. Anzi non escludo che si possa ancora alzare l’aliquota della tassa, salire sopra il 25% attuale” (Andrea Orlando a Repubblica). A parte che il suo governo il deficit non lo vuole fare, ma poi alzare la tassa degli extraprofitti? Alzarla rispetto a cosa? Se sull’attuale tassa c’è un buco di 9 miliardi su 10.

1 settembre

Salve ragazzi, ci siamo incontrati per la prima volta su TikTok, che per quanto mi riguarda avrei preferito chiamare Tik Tok Tak. Così è più completo! Per mantenere i rapporti con gli altri bisogna tendere alla massima cordialità. Uno degli strumenti per arrivare a farlo sono le #barzellette, perché sono terapeutiche. Poi penseremo a parlare di programmi. Tik Tok Tak!” (Silvio Berlusconi). Prima il dovere e poi il piacere, è un maestro.

2 settembre

L’unico modo per abbattere l’evasione fiscale è abbassare le tasse. E poi in un paese libero ognuno deve poter pagare come vuole con i suoi soldi. Non esiste il tetto di spesa in denaro contanti, perché uno non può pagare in contanti?” (Matteo Salvini a Riccione). Il contrasto all’evasione è tradizionalmente una priorità.

3 settembre

Il giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung: l’amore degli italiani per Giorgia Meloni? Sarà “fugace come un peto” (Ansa). Non propriamente Oxford, ma mediamente i governi italiani durano meno di un anno e due mesi.

Il salario minimo serve per fare in modo tale che laddove non arrivano i contratti del sindacato, ci sia un elemento che riequilibra. Questo strumento c’è in tutta Europa, e credo che potrebbe essere utile anche nel nostro paese”. (Andrea Orlando al Tg4). In tutt’Europa esula dai contratti sindacali e comunque, giusto per rinfrescare un po’ la memoria, visto che viviamo in una bolla senza riferimenti fattuali: appena insediato, il governo Draghi fece sparire il salario minimo legale dalla versione finale del Pnrr.

4 settembre

Di rigassificatori ne servono tre, uno a Ravenna, uno a Piombino e l’altro al Sud. E se non si riescono a fare perché c’è una opposizione, ricordo che a un certo punto si militarizza e si fanno fare lo stesso” (Carlo Calenda, a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio). Che con Salvini che vuole l’obbligo militare fa pendant.

Al tavolo del forum di Cernobbio i toni si scaldano e l’unico scontro personale è quello tra Carlo Calenda e Antonio Tajani, che finisce a insulti quando il coordinatore di Forza Italia ricorda all’avversario di aver cambiato molti partiti e di essere un “falso”. Lontano dai giornalisti, a sorpresa i due leader si ritrovano insieme alla toilette a dibattito concluso. È Calenda a prendere il posto in piedi nell’orinatoio accanto a Tajani: “Vengo a farla accanto a te per fare pace”. Tajani sorride: “È stato un attacco politico, niente di personale”. “Solo business…”, replica il leader di Azione. Che, per rompere il ghiaccio, racconta un aneddoto su Renzi (alleato di Calenda, ndr): “Mi ha confidato che ha avuto solo due momenti di difficoltà in vita sua. Quando ha parcheggiato l’aereo di Stato italiano vicino a quello, lungo il doppio, del presidente francese Hollande. E quando, alla Casa Bianca, si è trovato a fare la pipì accanto a Obama”. Risate e la pace della toilette è siglata (La Repubblica). I famosi negoziati di pace italiani.

5 settembre

Firenze, il leghista Di Giulio filma una donna rom: “Votaci per non vederla mai più” (Open). Uno così (è capogruppo della Lega a Firenze) andrebbe bandito dalle istituzioni.

Dopo il voto, “vorrei fare un governo di larga coalizione che pacifichi l’Italia. Penso vada fatto un governo di unità nazionale con Pd, Lega e anche Meloni, se con un’agenda di buonsenso” (Carlo Calenda a Rtl 102.5). Allarme democratico: tutti vogliono andare al governo con la Meloni!

6 settembre

Un più 4% a Calenda e Conte, tolto a noi, consentirebbe alla destra di superare il 70% di rappresentanza parlamentare. Un più 4% a noi porterebbe la destra sotto il 55% per ripotare la partita nella contendibilità” (Enrico Letta ai candidati del Pd). Si presenta da solo alle elezioni, ha voltato la faccia all’unica alleanza progressista possibile e ora chiede l’elemosina di un 4%. Denunciandosi sconfitto ancora prima di votare.

Possiamo ripartire dal sistema francese, qualcuno propone il premierato, il sindaco d’Italia, importante è che si parli di questa che è la madre di tutte le riforme. La Bicamerale è una delle soluzioni su cui sono d’accordo” (Giorgia Meloni a Porta a Porta). Ci risiamo. Anziché attuare la Costituzione, affrontare le urgenze vere, ritorna la Bicamerale. La solita crostata di sempre.

7 settembre

Elezioni: Santanché prepara l’evento a Cuneo, ma è candidata a Torino (lastampa.it). E lei lo vuole fare a Cuneo, come Totò.

Alcuni sondaggi ci danno già avanti. Noi possiamo arrivare fino al 6%. Sono molto ottimista. Nei prossimi giorni tante persone che ascolteranno le proposte politiche decideranno per chi votare. Io giro l’Italia e vedo che la gente ci vuole dare fiducia” (Luigi Di Maio a Radio 24). No comment.

Silvio Berlusconi torna a Porta a Porta per il rush finale della campagna elettorale. Il Cavaliere si collega in video dallo studio di Arcore, a Villa San Martino. “Eccoci qua Bruno…”, dice l’ex premier. “È l’ottava campagna elettorale per Berlusconi”, annuncia Bruno Vespa, che subito viene corretto dal leader azzurro: “Non è l’ottava, perché ebbi a fare un’altra campagna elettorale quando avevo dodici anni, nel 1948… Con un compagno prendemmo il treno e andammo alla sede della Dc a Roma, De Gasperi ci ricevette”. Berlusconi chiese di poter dare una mano per la campagna elettorale e ricevette manifesti e materiale elettorale. “Andavamo a suonare alla porta delle persone per presentare il programma della Dc e quando tramontava il sole andavo ad attaccare i manifesti della Dc sopra a quelli del Pci”. In una di queste occasioni, ha ricordato, fu anche aggredito da militanti del Pci “ma riuscii a scappare perché sono sempre stato un campione nella corsa: facevo i 100 metri in 11 secondi” (Silvio Berlusconi a Porta a Porta). Pensate cari amici, l’incontro con De Gasperi, i 100 metri in undici secondi, era già un fenomeno. Il conduttore compiaciuto fa sorgere dei dubbi: sarà mai credibile?

8 settembre

“Energia e incontri segreti. Riecco Renzi e bin Salman” (titolo di Domani). Incontro segreto ad Atene tra Renzi e bin Salman, che vuole esportare energia rinnovabile in Ue per sostituire il gas russo. Mi pare giusto. Anziché sviluppare e implementare le rinnovabili qui, dobbiamo arricchire bin Salman. La colpa più grave è degli altri partiti, che trattano Renzi come un politico degno di rispetto.

9 settembre

Stiamo per entrare in una guerra diversa, ma mostruosamente spietata. Sarà un autunno terribile: la povertà si impennerà, molte attività economiche chiuderanno…E se l’Italia si vorrà salvare, se vorrà davvero sopravvivere, dovrà unire tutte le energie migliori. E tutte vuol dire tutte…Da questo mare in tempesta non si esce da soli, anzi ci saranno momenti in cui bisognerà remare tutti in una direzione. Non solo tutti i migliori, ma tutti quelli che potranno imbracciare un remo, al servizio dell’Italia…Lo dico ancora più chiaro: Giorgia non arriverà alla guida del Paese per fare la donna sola al comando…il Paese viene prima dei partiti. Sempre. E in un momento così ancora di più. Per il bene dell’Italia, Giorgia, se servisse in un momento particolarmente difficile o tragico chiamerebbe Letta senza nessuna esitazione, così come Conte o Calenda. Se è in gioco il destino dell’Italia, tutti devono collaborare. Penso che i primi ad averne piena consapevolezza siano Mattarella e Draghi”. (Guido Crosetto intervistato da Avvenire). Ma dai, e chi l’avrebbe mai detto? Proviamo a indovinare? Magari un governo di unità nazionale, di salute pubblica, presieduto da un alto rappresentate del mondo finanziario e bancario (non necessariamente Draghi, i nomi non mancano).

FdI contro Peppa Pig, appello alla Rai: “Non trasmettete l’episodio con due mamme. Inaccettabile indottrinamento gender”. Il partito di Meloni non condivide la scelta degli autori del famoso cartone animato di aver inserito le famiglie arcobaleno nella storia (Repubblica). E Qui Quo Qua che crescono con Paperino senza genitori, ne vogliamo parlare?

Chiediamo al governo di essere molto forte e netto nella trattativa europea, perché in questo momento c’è da arrivare a un risultato il più presto possibile, credo che ottobre sia troppo tardi” (Enrico Letta). Troppo tardi, appunto.

@EnricoLetta: Cominciano le ultime due settimane. Quelle decisive. Oggi pomeriggio da Brescia partiamo col nostro #EcoTour elettorale del #BusElettrico del @pdnetwork. “Ammazza che brutto. Ps Secondo me ti hanno già rubato i cerchioni. Io non sono stato”. (commento di Carlo Calenda al post di Enrico Letta). Status di terza elementare.

11 settembre

Bisogna avere un disegno di Paese con il modello del sindaco d’Italia per avere più tenuta democratica. Lo dico per provocazione che non significa “Giorgia stai serena” ma è semplice statistica: ogni due anni ho fatto cadere un governo. Le regole attuali lo consentono” (Matteo Renzi a Ercolano). Gonfia gli uomini stolti: lo disse il filosofo, 11 lettere.

In Europa sono preoccupati per il governo Meloni. Con noi la pacchia è finita, ci metteremo a difendere gli interessi nazionali come fanno gli altri Paesi” (Giorgia Meloni, piazza del Duomo, a Milano). Eh sì, stanno tremando.

12 settembre

Orlando e il campo largo: “Se vinciamo un governo con M5S e Terzo Polo”. Il voto utile non decolla, il ministro del Lavoro riapre alle alleanze dopo le urne: “Dopo servirà una rifondazione dei progressisti, non un nuovo segretario” (La Stampa). A giochi ormai fatti, a fine campagna elettorale, senza alleanze, si sveglia Orlando. Buongiorno!

13 settembre

Spinto dagli attacchi di Giorgia Meloni durante il confronto sul sito del Corriere, il segretario del Partito democratico, Enrico Letta ha tagliato corto: “Con Fratoianni e Bonelli abbiamo fatto un patto a difesa della Costituzione, un accordo elettorale. Non faremo un governo. Lo abbiamo detto sin dall’inizio”. Questa frase non è andata giù agli alleati che correranno insieme al Pd. “Confesso che questa affermazione mi ha lasciato veramente perplesso”, ha detto Angelo Bonelli su Rai Radio1. Per il leader dei Verdi l’alleanza con la lista guidata da lui e Fratoianni non è “qualcosa di cui vergognarsi”. BrancaLetta a malapena riesce ad allearsi con una compagine quasi testimoniale della sinistra, poi nel confronto con la Meloni si affretta a dire che mai ci farà un governo insieme. Si capisce, il Pd pregusta già le larghe intese. Ma almeno tenerselo per sé durante il dibattito, no?

Via il tetto degli stipendi ai superdirigenti dello Stato: capolavoro dei Migliori con tanto di scaricabarile. Palazzo Chigi: “Colpa dei partiti”. Il Pd: “No, del Mef” (ilfattoquotidiano.it). Via il tetto di 240mila euro per gli stipendi di forze armate e ministeri. È polemica: “Iniziativa parlamentare”, “ma la riformulazione è del governo” (Corriere della sera). Così si congedano i Migliori. Una sontuosa pernacchia a chi non arriva alla fine del mese e alle attività produttive che stanno chiudendo, per inflazione e bollette alle stelle. Voto favorevole di Pd, Forza Italia e Italia Viva. Dopo lo sdegno generale ora corrono ai ripari con un nuovo emendamento. Per la serie, prendete una brioche se ci riuscite.

Ricapitolando, nel 2019 M5s e Pd danno vita a un governo che nel 2020 si trova travolto dalla tempesta della pandemia. L’affrontano anteponendo la difesa della Costituzione, il diritto alla salute e la salvaguardia del lavoro (unico Paese ad attuare il blocco dei licenziamenti con la Spagna) davanti a tutto e soprattutto ai profitti privati. Il governo piace, ottiene i fondi del Pnrr, Conte e Zingaretti fanno degli sforzi sovraumani per provare a creare un campo progressista, perché in entrambi i fronti c’è chi è contrario e rema contro. Dopo la caduta del governo a Zingaretti danno il benservito, ma Letta nominato nuovo segretario mantiene l’alleanza per tre anni con Conte. Salvo romperla sul più bello, quando davvero servirebbe, quando la destra si ricompatta, per un reato di lesa maestà, senza motivi politici. Tutto chiaro no? Ecco se non vi è chiaro, è perché buona parte della classe politica italiana se ne strafotte del primo partito postfascista che potrebbe andare al governo, della destra sovranista, della difesa della Costituzione repubblicana.

Io la vedo così: basta votare per il meno peggio, basta voti utili chiesti solo per carità pelosa, ciascuno voti per chi, nel proprio collegio, è più estraneo alle logiche del potere ed è stato più coerente rispetto ai valori costituzionali e alla difesa della giustizia sociale.

 

 

 



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