Usb sotto attacco: “Gravissima provocazione dei carabinieri e del governo Draghi”

Commento al blitz nella sede dell'Unione sindacale di base, dove i carabinieri si sono recati per una perquisizione alla ricerca di armi.

Giorgio Cremaschi

Con la stupefacente motivazione di aver ricevuto una denuncia anonima, i carabinieri di Roma hanno proceduto ad una lunga e naturalmente infruttuosa perquisizione nella la sede nazionale del sindacato USB [QUI IL VIDEO]. I carabinieri erano alla ricerca di armi. Sì proprio così, questa è la motivazione che hanno offerto ai dirigenti sindacali presenti in sede, che sono passati dallo stupore assoluto alla indignazione totale.

È bene sapere che la USB ha deciso per il 22 aprile uno sciopero con manifestazione a Roma contro la guerra e per chiedere misure sociali immediate contro i danni della guerra. Per questo l’incredibile perquisizione non può essere spiegata e giustificata come l’atto particolarmente stupido di qualche militare.
Ciò che è avvenuto va spiegato dal clima e dalle scelte guerrafondaie del governo Draghi, sostenute da Giorgia Meloni. Un clima di aggressione intimidazione continua a tutte le forze e le persone che si oppongono al coinvolgimento italiano nella guerra e alle politiche economiche e sociali che ne derivano.
Proprio ieri una commissione del Senato ha deciso di togliere l’IVA dalla vendita delle armi e la senatrice Paola Nugnes che si opponeva è stata oggetto di insulti e intimidazioni. È il clima nefasto che si diffonde nel paese, alimentato da mass media degenerati in feroci propagandisti di guerra, un clima che ancora una volta dimostra che guerra e democrazia sono incompatibili.

Quella contro la USB è una intimidazione e provocazione reazionaria senza precedenti da denunciare e condannare . Solidarietà alla USB, fuori subito l’Italia dalla guerra e dal dominio dei guerrafondai, prima che sia troppo tardi.

AGGIORNAMENTO ORE 14.20. Il fatto è ancora più grave. Apprendo ora che i carabinieri hanno trovato un pistola nello scarico del water. Sono andati a colpo sicuro perché la segnalazione anonima indicava specificamente dove trovare l’arma. È evidente che la segnalazione è dell’autore stesso della provocazione, che assume contorni ancora più inquietanti.



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