Chi c’è al Tavolo permanente di confronto tra le realtà della Rete dei Numeri Pari

Con M5S, Pd, Alleanza Verdi e Sinistra, Up che sostengono l'Agenda sociale. Segnerà la nascita di un nuovo soggetto politico?

Rossella Guadagnini

Chi non ci credeva stavolta verrà smentito: dall’assemblea nazionale del 22 aprile scorso è nata in Parlamento una nuova importante iniziativa comune. Si è svolta ieri nella sala Aldo Moro del Palazzo dei Gruppi Parlamentari la prima riunione del Tavolo tra la Rete dei Numeri Pari e le forze politiche che sostengono l’Agenda sociale: Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Unione Popolare. L’apertura del tavolo è il frutto delle richieste avanzate dalla Rete durante l’assemblea nazionale congiunta dello scorso 22 aprile a Roma, alla Casa delle Donne. Ne dà notizia la Rete dei Numeri Pari.
“Il Tavolo sarà un luogo di confronto permanente tra soggetti alla pari che hanno ruoli e responsabilità diverse -spiegano gli organizzatori- Il confronto si svolgerà con l’obiettivo di dare seguito agli impegni presi dalla politica sui punti dell’Agenda sociale, verificando le azioni messe in campo dal Governo che impattano sull’Agenda sociale per consentire un rapido scambio di informazioni con le realtà sociali nel Tavolo e con tutti i soggetti che hanno sottoscritto l’Agenda sui territori. L’organismo servirà anche per costruire iniziative di mobilitazione sui punti dell’Agenda che rafforzino l’azione dell’opposizione sociale sui territori”.

Il Tavolo permanente è suddiviso in sei sottogruppi sulla base dei temi, delle competenze delle realtà coinvolte e delle urgenze del Paese: 1) Democrazia, Costituzione, Autonomia differenziata e guerra; 2) Diritto all’abitare; 3) Politiche industriale, lavoro, salario e riconversione; 4) Politiche sociali, disuguaglianze di genere, reddito e fisco; 5) Accoglienza; 6) Lotta alle mafie.
Saranno “18 le realtà sociali e sindacali del coordinamento nazionale della Rete dei Numeri Pari che seguiranno i lavori dei sottogruppi del tavolo in nome delle oltre 700 che hanno sottoscritto l’Agenda sociale”. Eccole: Salviamo la Costituzione, Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti; Casa Internazionale Delle Donne; Centro per la Riforma dello Stato e Giuristi Democratici nel gruppo Democrazia, Costituzione, Autonomia differenziata e guerra; Unione Inquilini per il gruppo Diritto all’Abitare; Paese reale, Associazione Archivia e la Fiom-Cgil per il gruppo Politiche industriale, lavoro, salario e riconversione; Transform Italia; Oxfam Italia; Coop. Soc. Iskra e Assolei per il gruppo Politiche sociali, disuguaglianze di genere, reddito e fisco; Baobab Experience e Stop Border Violence per il sottogruppo Accoglienza; Libera, Flai-Cgil e Fai Agisa Antiusura e Antiracket per il gruppo Lotta alle mafie.

Per ogni sottogruppo ciascuna forza politica “ha individuato almeno due persone (parlamentari o dirigenti) per seguirne i lavori. Questi avranno il compito di portare avanti concretamente in Parlamento le proposte condivise all’interno del sottogruppo e scambiare le informazioni relative all’azione del Governo sui temi specifici”.
Le priorità che sono state messe a fuoco durante la prima riunione saranno: l’opposizione al Ddl “Autonomia differenziata” portata avanti dai Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, Salviamo la Costituzione, Giuristi Democratici e dal Centro per la Riforma dello Stato; la contestazione al “Decreto Cutro” e a tutto l’impianto normativo di criminalizzazione della migrazione e della solidarietà con Baobab Experience e Stop Boarder Violence; diritto all’abitare e misure di sostegno agli affitti con Unione Inquilini; il “Decreto 1 maggio” e la rimodulazione della misura di sostegno al reddito in direzione del Reddito di autodeterminazione dei quali si occuperanno le associazioni del movimento femminista, le cooperative sociali, i sindacati di categoria, Transform Italia e Oxfam Italia.
Già nei prossimi giorni si riuniranno i primi sottogruppi del Tavolo per iniziare a lavorare su questi temi.
“Nessuno può anticipare quale sarà l’esito del percorso, ma riconoscere che nessuno ce la fa da solo, che abbiamo bisogno di un metodo diverso e alleanze più grandi per costruire consapevolezza e prendere decisioni è una prima buona notizia”. Segnerà la nascita di un nuovo soggetto politico? Lo vedremo.

 

Foto Flickr | Alessandro Capotondi



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