Vade retro Satana!

Un corso su “esorcismo e preghiera di liberazione” organizzato dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. Il costo? A partire da 450 euro. Sei giornate di studio teorico e pratico. E si è parlato anche di Covid e relative preghiere.

Silvano Fuso

Dal 16 al 21 maggio, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, si è svolto il “XVI Corso su esorcismo e preghiera di liberazione”[1]. Tra gli organizzatori, oltre il suddetto Ateneo, figuravano l’Istituto Sacerdos e il GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa). Il costo del corso era 450 euro, cui occorreva aggiungere 300 euro se si voleva usufruire della traduzione simultanea. Nelle sei dense giornate di studio sono stati affrontati numerosi temi legati alle possessioni demoniache e agli esorcismi, sia dal punto di vista teorico che da quello pratico.

In apertura del corso è stata presentata una ricerca che faceva il punto sul lavoro degli esorcisti in tempo di pandemia[2]. Dalla ricerca è emerso che il Covid ha fatto nascere forme di preghiera a distanza “con indicazioni attraverso Whatsapp e Telegram, benedizioni ed esorcismi attraverso Skype”. Non sono mancate violazione delle quarantene, necessarie per intervenire sugli individui con i problemi più gravi. Inoltre, si è evidenziato “un peggioramento delle condizioni delle persone afflitte da possessioni, vessazioni, infestazioni”.

La notizia, se da un lato può far sorridere, dall’altro desta non poco stupore e sconcerto. È mai possibile che ancora oggi si dia credito a credenze e superstizioni che si immaginerebbero appartenere a un passato oramai lontano? Il tema merita un approfondimento.

Il male, inteso come tutto ciò che contrasta con i nostri desideri, all’interno di quasi tutte le religioni, ha sempre acquisito caratteristiche personali. In tal modo esso ha finito con l’identificarsi con un essere individuale che agisce con lo scopo di creare danni e sofferenze. Nelle varie religioni tale essere ha ricevuto diverse denominazioni. All’interno delle confessioni di matrice cristiana, e soprattutto nel cattolicesimo, tale essere ha acquisito un’importanza considerevole e viene indicato con i nomi di Demonio, Diavolo, Satana, Belzebù[3].

Nella concezione cattolica il Diavolo non ha solamente una funzione simbolica, ma assume connotazioni reali, come è stato ripetutamente sottolineato da varie affermazioni ufficiali da parte della Chiesa. Papa Bergoglio, ad esempio, lo ha ribadito in diverse occasioni. Durante una messa nel 2014 affermò espressamente: “A questa generazione hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui”. Prima di lui Papa Ratzinger ha sostenuto posizioni analoghe. E prima di entrambi, anche Papa Wojtyła aveva dichiarato di concepire il Diavolo “come persona e spirito maligno, [che] esercita il suo influsso non solo sulle cose materiali, ma anche sul corpo dell’uomo, per cui è legittimo parlare di possessione diabolica”.

La Chiesa cattolica ribadisce pertanto la reale esistenza del Diavolo e la sua capacità di impadronirsi della personalità dei singoli individui. È abbastanza comprensibile quindi che molte persone che accettano completamente la dottrina cattolica siano profondamente convinti di essere stati protagonisti di episodi in cui il Diavolo si è manifestato in tutte le sue orribili sembianze.

Molti individui sono profondamente persuasi di aver visto il demonio e lo descrivono attraverso quelle che sono le caratteristiche attribuitegli dall’iconografia tradizionale, confermando in tal modo l’origine prettamente culturale del fenomeno. Quel che è peggio è che alcuni individui si convincono di esserne posseduti.

Le possessioni diaboliche sono forse uno dei fenomeni più appariscenti e drammatici cui può condurre il fanatismo religioso. L’indemoniato perde completamente il controllo delle proprie azioni, manifesta comportamenti violenti, convulsioni, parossismi, alternati a stati di apparente immobilità. Talvolta si esprime con voce diversa dalla sua, bestemmiando, dicendo sconcezze e insulti.

Secondo la Chiesa cattolica i casi di autentica possessione demoniaca (a suo dire rari, ma assolutamente reali) possono essere risolti unicamente attraverso pratiche esorcistiche. Gli esorcismi devono essere praticati esclusivamente da preti autorizzati che seguono una procedura rigorosamente codificata dalle autorità ecclesiastiche.

Nonostante l’ampia mitologia sorta sull’argomento, nessuna delle presunte manifestazioni demoniache e delle relative pratiche esorcistiche hanno mai messo in evidenza qualche cosa di soprannaturale. Gli episodi di possessione possono essere perfettamente interpretati in termini psicopatologici, come forme di ossessione e di psicosi sviluppatesi in soggetti particolarmente labili a livello psichico e facilmente suggestionabili dall’ambiente religioso in cui vivono.

Anche il successo degli esorcismi può essere analogamente interpretato in termini di pura suggestione: se il soggetto è realmente convinto di essere posseduto dal demonio e crede nelle pratiche esorcistiche può realmente superare la fase critica in seguito all’intervento del prete esorcista. Si tratta, in sostanza, di un classico esempio di falsa credenza che si autoalimenta o di profezia che si auto-avvera.

La Chiesa cattolica indica diversi segnali che permetterebbero di identificare i casi di reale possessione demoniaca. Tali segnali sono:
1) resistenza a qualsiasi psicofarmaco durante la possessione e non dopo o prima;
2) forza fisica straordinaria durante la possessione e non dopo o prima;
3) avversione al sacro (ostie consacrate, crocifissi, preghiere, acqua santa,…) e quindi capacità di distinguere oggetti consacrati da oggetti del tutto identici ma non consacrati (per esempio manifestando reazioni abnormi se messi a contatto con acqua santa, ma normali se messi a contatto con acqua comune o altri liquidi);
4) capacità di esprimersi con frasi articolate e di senso compiuto in almeno una lingua di cui il soggetto non conosce la grammatica quando si trova i condizioni normali;
5) capacità di levitare o di far levitare oggetti.

Al di là dell’ampia aneddotica disponibile, tuttavia, nessuno ha mai portato prove convincenti del reale verificarsi di questi requisiti.

La resistenza agli psicofarmaci da parte dei presunti indemoniati non è mai stata dimostrata (anche se, come è noto, la risposta a un dato farmaco può essere molto diversa da soggetto a soggetto e, per uno stesso soggetto, può dipendere da molti fattori). Per quanto riguarda la straordinaria forza fisica che viene attribuita agli indemoniati, è ben noto che alcuni stati patologici possano, per brevi periodi, dare origine a una forza superiore. Tuttavia, nell’indemoniato questa forza non va mai al di là dei normali limiti fisiologici. L’aumento di forza fisica è perfettamente interpretabile in termini di scariche di adrenalina nel sangue del soggetto a causa dello stato di agitazione in cui si trova. L’avversione al sacro ha sicuramente un’origine culturale. Non è mai stata fornita alcuna dimostrazione del fatto che un presunto indemoniato possa distinguere tra oggetti consacrati e non. Nessuna prova in doppio cieco è mai stata fatta a tale proposito: l’indemoniato reagisce alla vista di oggetti sacri solo se è convinto che lo siano. Anche la capacità di esprimersi in lingue sconosciute (xenoglossia) non è mai stata dimostrata. Certe espressioni dell’indemoniato appaiono lingue sconosciute solamente a chi non le conosce. Di solito, infatti, queste lingue vengono identificate come aramaico, sanscrito, antichi dialetti, ecc. che ben poche persone conoscono. Non è mai accaduto che l’indemoniato si esprimesse con una lingua a lui sconosciuta ma ben nota ad altri come l’inglese, il tedesco, il russo ecc. Studi accurati hanno infatti evidenziato che quello degli indemoniati è semplicemente un linguaggio privo di alcun senso, che utilizza i fonemi fondamentali della propria lingua, con un codice molto ristretto simile a quello dei bambini nelle prime fasi di vocalizzazione e intercalato a parole straniere di conoscenza universale. L’attribuzione di un senso alle parole dette viene fatta a posteriori dagli ascoltatori che, presi dalla suggestione, vedono affievolite le proprie capacità critiche.

Infine, nessun fenomeno di levitazione di corpi o oggetti è mai stata documentato in modo convincente. Come sempre accade in questi casi ci si dimentica di applicare l’importante regola secondo la quale “affermazioni straordinarie richiedono prove altrettanto straordinarie”.

Dicevamo che in fatto di possessioni demoniache non si va mai al di là della semplice aneddotica. Nessuno degli straordinari fenomeni narrati, ad esempio, è mai stato documentato mediante una attendibile documentazione video. Ci si basa solamente su testimonianze, dirette o indirette. Tuttavia, come hanno ampiamente dimostrato molti studi di psicologia, le testimonianze oculari sono molto poco attendibili, soprattutto se il contesto in cui si sono verificate è fortemente influenzato dall’emotività. Le presunte manifestazioni demoniache sono sempre accompagnate da forti coinvolgimenti psicologici ed emotivi, anche da parte di chi vi assiste semplicemente, e questo conduce molto spesso a un travisamento della realtà osservata. In perfetta buona fede, quindi, molti testimoni credono di aver assistito a eventi che in realtà non si sono mai verificati o si sono verificati in maniera molto diversa da come viene poi ricostruito a distanza di tempo dalla loro mente.

Legato all’insegnamento cattolico, anche se in opposizione a esso, è pure il fenomeno del Satanismo, che occasionalmente torna alla ribalta. Alcuni individui, pur allontanandosi dal Cattolicesimo, accettano però in toto le sue concezioni relativamente all’esistenza del Diavolo. Tanto è vero che, con un curioso gioco di prestigio logico, essi diventano adoratori di quest’ultimo. I mezzi di comunicazione hanno spesso gonfiato la reale diffusione di questo fenomeno. Pur manifestando talvolta aspetti inquietanti, i satanisti sono tutto sommato squallidi individui con il gusto della trasgressione fine a se stessa che, forse, più che adorare Satana adorano dar libero sfogo ai propri gusti e alle proprie tendenze a dir poco discutibili[4].

Per concludere, appare evidente che la responsabilità degli episodi di “possessione demoniaca” non sia imputabile a Satana (povero diavolo!) bensì alla stessa Chiesa cattolica o comunque a chi diffonde le sue arcaiche e anacronistiche credenze. Anziché attuare grotteschi e imbarazzanti riti esorcistici (e organizzare i relativi corsi), la Chiesa farebbe molto meglio a eliminare il problema alla radice smettendola di alimentare la creduloneria nei confronti di esseri subdoli e malvagi più affini alla letteratura fantasy piuttosto che a una forma evoluta di religiosità (sempre ammesso che quest’ultima possa esistere).

[1] https://sacerdos.org/wp-content/uploads/2022/05/Corso-Esorcismo-2022-SR.pdf;

[2] https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/05/16/con-il-covid-anche-lesorcismo-via-skype_8c43a292-b6fa-47f5-ad02-24af5b421995.html;

[3] Un’esauriente trattazione storica e antropologica sul demonio si può trovare in: A.M. Di Nola, Il diavolo, Newton Compton, Roma 1987;

[4] Si veda: C. Gatto Trocchi, Viaggio nella magia, Laterza, Roma-Bari 1993.



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