Il prete che invita le donne picchiate dai mariti a non denunciare

Michele Crociata, prete siciliano, risponde a un commento su Facebook che sprona le donne a scappare da un marito o un compagno violento: “Bisogna accettare. Non esageriamo! Anche le mogli talvolta mancano nei confronti dei mariti”.

Redazione

Ha difeso pubblicamente Matteo Salvini nelle sue battaglie anti-immigrazione. Parla di una “Unione Europea allo sbando” condividendo post che inneggiano a Viktor Orban. È letteralmente un attivista contro il DDL Zan sull’omotransfobia. Sui social condivide video di Militia Christi. Ritiene “l’aborto la principale causa di morte nel mondo”.

Don Michele Crociata, insignito del titolo di “Monsignore” pur non essendo vescovo, siciliano, prete oggi in quiescenza, una vita trascorsa sui banchi di scuola a insegnare storia come professore ordinario a giovani alunni, è intervenuto in una discussione su Facebook in cui si parlava di violenza sulle donne con l’invito a non fuggire dal proprio compagno o marito violento, a non lasciare il tetto coniugale.

Tutto è avvenuto sotto al seguente commento di un giornalista siciliano: “Se il compagno o marito ti alza le mani, anche una sola volta, scappa via. Il perdono potrebbe costarti la vita. Agisci subito e mettiti al riparo. Contatta il 1522, la polizia o i carabinieri”.

La posizione del monsignore? Ovviamente contraria all’invito.
“Beh! il tuo consiglio, mi sembra un po’ eccessivo. Tra marito e moglie… può capitare. Esiste anche il grande valore del perdono vicendevole, della tolleranza, dell’amore per i figli, della consapevolezza di essere, nonostante tutto, un cuor solo e un’anima sola… Può capitare, dunque. Non bisogna, però, mai esagerare, comunque. La perfezione su questa terra non esiste. Anche le mogli, del resto, talvolta mancano nei confronti dei mariti”.

E ancora: “Bisogna accettare…via!!!!!! Non esageriamo!!! Esistono, infatti, anche le virtù, che tutti siamo chiamati a sforzarci di praticare. Nel matrimonio, infatti, le virtù contano più dell’amore. Quando si è fidanzati, lui vive per lei e lei vive per lui. Quando, però, ci si sposa, l’amore da solo non basta più e servono maggiormente le virtù e lui e lei vivono, soprattutto, per i figli”.

Non contento, ha rincarato la dose, puntando il dito addirittura contro la donna: “Ci si lascia, soprattutto, perché si vuol bene più a sé stessi che ai figli”.

 

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