Francia, mobilitazione record contro la riforma delle pensioni

Sono 1,28 milioni i manifestanti scesi in piazza martedì 7 marzo, secondo i dati del Ministero dell'Interno francese. Scontri a Nantes, Rennes, ventidue fermi a Parigi. I sindacati annunciano una nuova giornata di mobilitazione per sabato 11 marzo e per la prossima settimana, giorno dell'esame del testo della riforma pensionistica da parte della commissione mista. Appello dei sindacati anche alle organizzazioni giovanili a mobilitarsi contro la riforma delle pensioni.

Marco Cesario

Blocchi stradali, trasporti in tilt, tagli di energia e benzina, scuole disertate dagli insegnanti, cortei in tutta la Francia. La sesta giornata di manifestazioni contro la riforma delle pensioni è stata segnata da una mobilitazione record, con 1,28 milioni di partecipanti in Francia secondo il ministero dell’Interno francese (3,5 milioni secondo il sindacato CGT). Il 31 gennaio la partecipazione era stata simile, leggermente inferiore, con 1,27 milioni di manifestanti secondo gli interni (2,5 milioni secondo i sindacati). Scontri con la polizia si sono verificati ai margini delle manifestazioni a Nantes e a Rennes, dove la polizia ha usato cannoni ad acqua. Almeno 22 persone sono state arrestate durante scontri tra polizia e manifestanti a Parigi. Ma il sindacato non si ferma. Vuole “continuare e amplificare il movimento” ed ha annunciato una nuova giornata di mobilitazione per sabato prossimo ed una seconda giornata di manifestazioni e scioperi per il 15 marzo, giorno della commissione mista.

“Oggi più di tre milioni di lavoratori si sono mobilitati attraverso scioperi e manifestazioni, è una giornata storica”, ha dichiarato il gruppo intersindacale, che deplora la mancanza di “risposta” da parte del governo. “Il silenzio del presidente costituisce un grave problema democratico. L’intersindacale chiede di essere ricevuto con urgenza. (…). Una nuova giornata di mobilitazione si terrà sabato 11 marzo”.La giornata ha visto il paese intero paralizzato da cortei, manifestazioni, blocchi di tutti i tipi. I camionisti hanno istituito blocchi stradali mandando in tilt i trasporti. Il traffico ferroviario e delle linee metropolitane è stato fortemente perturbato. Secondo la SNCF il 39% del personale ha aderito allo sciopero. Secondo fonti del ministero dell’istruzione il 35,35% degli insegnanti ha incrociato le braccia nelle scuole primarie e il 30,09% nelle scuole secondarie. Per l’8 marzo il più grande sindacato della scuola primaria ha invitato gli insegnanti della scuola primaria a “mobilitarsi massicciamente” nell’ambito della Giornata internazionale dei diritti della donna.

Nel settore energetico, secondo fonti di EDF il 47,65% del personale ha aderito allo sciopero. Lo sciopero è stato rinnovato anche l’8 marzo in tutti i siti di TotalEnergies. EDF ha anche annunciato una perdita di potenza disponibile di 5.300 megawatt (MW) sulle dighe e di 9.900 MW sull’intero parco nucleare, un livello estremamente alto, equivalente alla capacità di nove o dieci reattori. La mobilitazione ha interessato anche l’11% dei 2 milioni di dipendenti pubblici locali e il 9,4% degli 1,2 milioni di lavoratori ospedalieri, secondo i dati del ministero della funzione pubblica. Nel frattempo, il Senato, a maggioranza di destra, continua a esaminare la legge fino a domenica sera. Dopo aver approvato, poco prima delle 19, l’articolo 6 del disegno di legge di modifica del finanziamento della previdenza sociale, i senatori sono passati a esaminare il famoso articolo 7, che innalza l’età legale di pensionamento a 64 anni. Non è stato possibile discuterlo in Assemblea nel tempo a disposizione. La commissione mista si terrà quindi il 15 marzo ha annunciato la senatrice centrista Elisabeth Doineau, correlatrice del disegno di legge al Senato.
Intanto le opposizioni si preparano al prosieguo della lotta con il segretario generale del sindacato CGT Martinez che non esclude un intensificarsi del livello della lotta e dei blocchi. “Si può andare oltre i blocchi consueti con forme di azione che riguardano settori diversi e non necessariamente nello stesso momento”, ha detto il segretario generale della CGT su BFMTV. “La caratteristica di questa riforma è che riguarda tutti ed è per questo che c’è molta mobilitazione”.

 

Foto Flickr | Force Ouvrière



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