Viaggio nella memoria delle vittime dell’informazione

L'iniziativa dell'associazione Leali delle Notizie in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa: una Passeggiata per ricordare i giornalisti uccisi.

Beatrice Branca

La libertà di espressione è uno dei principi cardine della Costituzione italiana. Ma c’è un articolo in particolare che è molto caro alla nostra democrazia e soprattutto a noi operatori dell’informazione. Si tratta dell’articolo 21 che non solo sancisce il diritto e il dovere di informare da parte degli operatori dell’informazione, ma anche il diritto e il dovere dei cittadini di essere informati. La libertà di stampa è infatti uno dei parametri principali che viene preso in considerazione per verificare la salute della democrazia di un paese. L’Italia è una repubblica democratica dal 1946, ma purtroppo ancora oggi troppi giornalisti vengono minacciati quando svolgono il proprio lavoro raccontando le verità più scomode. Se si prendono infatti in considerazione i dati riportati il 4 marzo dalla ministra Luciana Lamorgese sulla salute della libertà di stampa nel nostro Paese, nel 2020 sono stati rilevati in Italia ben 163 atti intimidatori, l’87% in più rispetto al 2019. Secondo Ossigeno, l’Osservatorio su Informazioni Giornalistiche e Notizie Oscurate in Italia, molte minacce hanno coinvolto specialmente gli operatori dell’informazione che hanno lavorato nell’ambito del giornalismo investigativo durante l’emergenza Covid-19.

Il 3 maggio è la Giornata mondiale della libertà di stampa ed è una ricorrenza fondamentale per un Paese democratico come l’Italia. È quindi doveroso ricordare anche le vittime dell’informazione ed è proprio per questo che l’associazione culturale Leali delle Notizie di Ronchi dei Legionari ha deciso di celebrare questa giornata, creando all’interno del centro del proprio paese, nella provincia di Gorizia, la Passeggiata della libertà di stampa e di espressione. Questo percorso della libertà violata è dedicato alla memoria delle storie di 21 giornalisti e operatori dell’informazione che sono stati uccisi mentre svolgevano il loro lavoro.

La passeggiata incomincia dalla pensilina dei mezzi di trasporto in Via Dante, dove è situato il murales dedicato a Daphne Caruana Galizia. L’opera è stata realizzata dall’artista Massimo Racozzi ed era stata inaugurata il 16 ottobre 2020 in occasione del terzo anniversario della morte della giornalista. L’autore del murales ha ricreato il volto e il corpo di Daphne con un collage di 700 frammenti di articoli di giornale sul suo omicidio e su altri giornalisti uccisi o minacciati in Europa. Il ritratto è quello di una Daphne sorridente, simbolo della forza e del coraggio che la giornalista ha dimostrato nel raccontare la verità, nonostante le continue minacce e intimidazioni ricevute negli ultimi mesi della sua vita. In basso a sinistra è stata inserita inoltre con i caratteri giornalistici la frase di Daphne: “Dì la verità anche se la tua voce trema”.

L’associazione ha preso fin dall’inizio, infatti, a cuore la vicenda della giornalista maltese uccisa da un’autobomba il 16 ottobre del 2017. A partire dal 2018 l’associazione, con il consenso della famiglia, ha indetto il premio Leali delle notizie in memoria di Daphne Caruana Galizia. Il riconoscimento viene consegnato ogni anno nell’ultima serata del Festival del Giornalismo, che viene organizzato da Leali delle Notizie dal 2015 sempre a Ronchi, a un operatore del mondo dell’informazione che si sia distinto, in Italia come all’estero, con le sue inchieste e le sue ricerche, mettendo spesso in pericolo persino la sua vita e quella della sua famiglia.

Da Via Dante la passeggiata si sviluppa poi in Via Mazzini, Piazza Oberdan, Via Roma, Piazza Concordia, Via dei Campi e lungo il parco della cittadina. Sono 21 i pannelli che sono stati installati lungo il percorso, come l’articolo 21 della Costituzione, in cui si afferma il principio della libertà di manifestare il proprio pensiero. Ogni pannello è dotato di un QR code grazie al quale è possibile leggere la storia di un giornalista che con le proprie inchieste ha rivendicato verità e giustizia, senza avere paura di raccontare i fatti più scomodi nemmeno davanti alle minacce estreme. Fra i giornalisti ricordati nella Passeggiata della libertà di stampa e di espressione c’è Walter Tobagi, vittima del terrorismo brigatista, ci sono Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, inviati del Tg3 uccisi a Mogadiscio. C’è anche Giancarlo Siani, assassinato dalla mafia, e a cui l’associazione Leali delle Notizie ha dedicato una “panchina della libertà di stampa”, portata a Torre Annunziata per commemorare l’anniversario della morte del giornalista. Le Panchine della libertà di stampa bianche con il tricolore e la frase “Quando la verità non è libera, la verità non è vera” di Jascques Prevert si trovano anche a Ronchi dei Legionari, inaugurata nell’ottobre del 2020 quando è stata conferita la cittadinanza onoraria a Matthew Caruana Galizia, e a Roma, dove sono stati commemorati i giornalisti e i tipografi uccisi nei campi di concentramento.

La passeggiata si conclude vicino alla sede di Leali delle Notizie dove si trova l’ultimo pannello dedicato a Jamal Khassoggi e realizzato su concessione del vignettista Mauro Biani. Nella sede di Leali delle Notizie è inoltre stata inaugurata sempre il 2 maggio una Biblioteca in memoria di Cosimo Cristina, primo giornalista ucciso nel 1960 da Cosa Nostra. Una raccolta di 101 libri che sono stati presentati dal 2015 nel corso del Festival del Giornalismo e delle manifestazioni culturali organizzate da Leali delle Notizie, con una sezione dedicata alla libertà di stampa.

La Passeggiata della libertà di stampa e di espressione non è dunque solo un percorso dedicato alla memoria delle vittime dell’informazione, ma è anche un cammino di tutte le attività che dal 2015 l’associazione ronchese ha svolto, concentrandosi soprattutto sull’organizzazione di iniziative in contrasto alla censura dell’informazione e alle minacce che i giornalisti sono costretti a subire, perché hanno il coraggio di raccontare le verità più scomode.

 



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