Giovanna Pedretti: la tragedia e il paese

La tragica vicenda di Giovanna Pedretti ci dice molto della distanza umana tra il mondo dei blogger e quello degli influencer. Per questi ultimi forse il divario tra immagine e realtà è tale da non compromettere la propria quotidianità, mentre per le persone che vivono in piccole comunità sentirsi esenti dal giudizio sociale è un lusso che appartiene a pochi.

Erika Sità

Un paese vuol dire non essere soli – scriveva Pavese ne La luna e i falò – sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
Sant
Angelo Lodigiano, provincia di Lodi, è un paese di 13mila abitanti. Viverci significa sapere che nella gente c’è qualcosa di tuo, conoscere tutti e da tutti essere conosciuta, prima dal vivo e soltanto dopo poi via social. Significa non potersi permettere la vergogna di venir descritta come bugiarda da uno dei principali Tg nazionali. Se si riflette sulla morte di Giovanna Pedretti, la ristoratrice 59enne suicidatasi dopo la vicenda della presunta falsa recensione che laveva catapultata dalla fama alle offese pubbliche, non si può non pensare alla trama di relazioni che attraversa un piccolo centro. Le tragedie, infatti, non accadono fuori dal tempo e dallo spazio, ma in luoghi precisi, che pure le caratterizzano: quanto più sono piccoli tanto più è vicino lo sguardo degli altri. Non è la quantità di occhi a preoccupare, ma la vicinanza.
«È come se si fosse sentita tradita anche da chi conosceva e non solo dall’odio social di sconosciuti», riporta Repubblica dopo aver ascoltato una persona a lei vicina dai tempi dell’adolescenza. Tradita da chi un’altra conoscente, scrive sempre Repubblica,
definisce «gli sputasentenze in paese».
Se si pensa ai numeri del post Instagram con cui il food blogger Lorenzo Biagiarelli – compagno di Selvaggia Lucarelli – sollevava dubbi sulla buona fede di Pedretti, ci si accorge infatti che erano piuttosto
bassi” in termini assoluti: neanche mille commenti prima della morte della ristoratrice, cioè niente per un personaggio pubblico abituato a ricevere ogni giorno decine di migliaia di offese. Ma Giovanna Pedretti non era un personaggio pubblico e in provincia non servono grandi numeri per sentirsi colpiti. Basta pensare di aver perso la fiducia delle persone. A casa mia, che si trova in un altro piccolo paese a più di mille kilometri da SantAngelo Lodigiano, quando qualcuno si sente fortemente in imbarazzo per qualcosa che è stato detto o fatto in pubblico, si dice che gli è “caduta la faccia”: lha persa e chissà quando la ritroverà per poter di nuovo essere visto dagli altri comera prima. Questo, forse fatica a capirlo chi vive con quella sorta di diritto alloblio sempre garantito dallabitare in una grande città, ma potrebbe essere uno dei pezzi della questione.
Nel 2022 Roberto Zaccaria, il 64enne accusato di essersi finto una donna per sedurre online un ragazzo che poi si era tolto la vita, viene raggiunto da una troupe de Le Iene a Forlimpopoli, il paese di 13mila abitanti in cui vive. Poco tempo dopo la prima messa in onda del servizio, Zaccaria si suicida. Anche se il suo volto non è visibile in televisione perché oscurato, i suoi compaesani lo riconoscono: nelle pagine social dove si riuniscono lo minacciano e in paese appaiono dei manifesti contro di lui.
Tutto questo non significa necessariamente che ci sia un rapporto di causa-effetto tra labitare in piccoli centri e il reagire nel modo più estremo a una valanga di insulti e di attenzioni non richieste: c’è sempre molto di più dietro a un gesto tanto definitivo.
E non significa nemmeno che gli abitanti di SantAngelo Lodigiano abbiano colpe speciali: in queste ore chi conosceva di persona la ristoratrice – ed erano in molti – si è unito al dolore della sua famiglia, rifiutandosi anche di parlare con i giornalisti per evitare di alimentare le polemiche. Il paese, secondo lantropologo Vito Teti è un luogo mentale, oltre che temporale e spaziale, e questo significa che le sue fondamenta sono sempre presenti nella mente di chi lo abita. In casi come quello di Giovanna Pedretti sarebbe quindi sbagliato non considerare che il pensiero di essere esposti ai dubbi della propria comunità – anche solo per il tempo di un servizio televisivo – possa aver fatto malissimo ed essere diventato così parte della storia.
CREDITI FOTO: ANSA /RAI TG3



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