“Giustizia climatica, subito!”. Il grido dei ragazzi di Fridays For Future

Valerio Nicolosi

“Vogliamo la giustizia climatica e la vogliamo subito!” è lo slogan che i ragazzi e le ragazze di Fridays For Future hanno urlato a Roma il 24 settembre, giorno della mobilitazione internazionale per il clima, anche in preparazione dell’apertura dei lavori della COP-26, la conferenza sui cambiamenti climatici che si terrà a Glasgow a fine ottobre, e che vede disattesi molti degli obiettivi che si erano fissati cinque anni fa a Parigi, per la COP-21.

Se la Generazione Z, quella degli attuali adolescenti o poco più, è stata descritta come poco attiva nella politica, temi come l’ambiente e i cambiamenti climatici mettono invece tutti insieme e la piazza ha diverse anime, quelle più ambientaliste, quelle meno politiche e quelle dei collettivi studenteschi.

“Non è possibile che le grandi aziende inquinino e facciano profitti, mentre il costo sociale di questo modello di sviluppo ricade sulle persone. Per noi giustizia climatica è anche questo: fare in modo che la tutela dell’ambiente e la giustizia sociale vadano di pari passo” gridano i ragazzi dal microfono del furgone che apre il corteo con oltre 5.000 persone e che sfila per le vie del centro di Roma.



Ti è piaciuto questo articolo?

Per continuare a offrirti contenuti di qualità MicroMega ha bisogno del tuo sostegno: DONA ORA.

Altri articoli di Valerio Nicolosi

Il nuovo accordo supera Dublino. Ma è una vittoria della destra che non vuole accogliere. Vediamo perché.

A poco meno di un anno di distanza dal ritorno dei talebani a Kabul, i corridoi umanitari italiani sono ancora fermi a causa della burocrazia.

Anche se il soccorso in mare è sparito dalle cronache, i migranti continuano a partire dalla Libia. E a morire.

Altri articoli di Ambiente

“Un termovalorizzatore, tra l’altro in un’area con produzioni agricole di pregio, sarà nocivo".

Le parole del giornalista rivolte a Ultima Generazione evidenziano un paternalismo climatico che sembra non volersi prendere responsabilità.

Emilia-Romagna, Sardegna e Campania sono i territori più degradati del Paese secondo l'Atlante ISPRA dei Dati Ambientali 2023.