“La giustizia sociale per combattere ogni fascismo”, le proposte della Rete dei Numeri Pari

De Marzo: “Sconfiggere le disuguaglianze è fondamentale per prevenire la rinascita di qualsiasi forma di fascismo”.

Filippo Poltronieri

5,6 milioni di persone in povertà assoluta, una su tre rischia l’esclusione sociale. Sono i numeri denunciati dalla Rete dei Numeri Pari, un coordinamento di 105 associazioni che operano nel terzo settore, unite dalla lotta per una società più equa fondata sulla giustizia sociale e ambientale. La Rete aveva indetto una manifestazione in occasione della XXIX giornata mondiale di eradicazione della povertà. L’appuntamento è poi confluito nella più grande manifestazione nazionale, indetta sabato 16 ottobre dai sindacati, contro l’aggressione fascista della settimana scorsa.

“L’antifascismo è nella nostra cultura ed era necessario fare un passo indietro” ha spiegato in piazza del Campidoglio Giuseppe De Marzo, coordinatore della Rete che, attraverso il lavoro di diversi gruppi tematici, ha portato a conclusione un percorso culminato nella presentazione di una serie di proposte per uscire da una crisi acuita dalla pandemia. “Sconfiggere le disuguaglianze è fondamentale per prevenire la rinascita di qualsiasi forma di fascismo” ha commentato sempre De Marzo.

La Rete, attraverso una piattaforma orizzontale di democrazia partecipata ha riunito decine di associazioni presenti sul territorio, accomunate dall’opposizione alla giunta Raggi e dallo sforzo di fornire alternative concrete dal basso sui temi dell’accoglienza, della lotta alle mafie, dell’inclusione, del mutualismo e del diritto all’abitare, tra le altre. “Chiediamo risposte strutturali per l’abitare, non emergenziali”, dice Silvia Paoluzzi dell’Unione Inquilini Roma. “Questo percorso serve a unire le istanze. Noi chiediamo da anni le case popolari: il PNRR prevede stanziamenti per il social housing, sembra che anche questa volta non si voglia rispondere in modo concreto alle esigenze delle famiglie”.



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