Guatemala a rischio golpe tecnico-illegale

Il 25 giugno alle elezioni in Guetemala la candidata Sandra Torres del partito Une si è piazzata al primo posto, ma non ha ottenuto la maggioranza, mentre Bernardo Arévalo del partito Movimiento Semilla è il secondo per numero di voti, quindi dovrebbe concorrere al ballottaggio. I partiti di destra stanno cercando con ogni mezzo di impedire il ballottaggio, benché tutti gli osservatori internazionali non abbiano riscontrato alcuna irregolarità nel voto espresso dai cittadini.

Rossella Guadagnini

In Guatemala ogni 4 anni si tengono le elezioni generali, politiche e amministrative. Si vota per il Presidente della Repubblica, per i Parlamentari, per le autorità comunali. La legge prevede che “se nessun candidato alla Presidenza della Repubblica ottiene la maggioranza al primo turno elettorale, i primi due debbano andare al ballottaggio dopo due mesi”. A spiegarlo è Piero Padovani, cofondatore del Comitato di solidarietà col Popolo del Guatemala. Cosa è avvenuto lo scorso 25 giugno 2023? Un evento imprevisto che sta scatenando un putiferio nel Paese: Sandra Torres del partito Une (già candidata presidente per ben tre volte, sempre sconfitta) – prosegue Padovani – si è piazzata al primo posto, ma non ha ottenuto la maggioranza, mentre Bernardo Arévalo del partito Movimiento Semilla è il secondo per numero di voti, quindi dovrebbe concorrere al ballottaggio.

Il condizionale è d’obbligo…
Sì, perché i sondaggi lo davano assolutamente ‘insignificante’ e il suo successo per le destre politiche, imprenditoriali, militari (che costituiscono il cosiddetto “pacto de los corruptos”) temono che il popolo guatemalteco, soprattutto coloro che nel primo turno elettorale hanno disertato le urne, gli astenuti, o chi ha annullato la scheda, decidano di scegliere proprio Arévalo.
Il secondo turno di elezioni presidenziali è previsto per il 20 agosto.
Chi è Bernardo Arévalo? Figlio del primo Presidente democratico del Guatemala (1944-1949), è uno dei fondatori di Movimiento Semilla, partito che gli esperti definiscono ‘socialdemocratico’. I partiti di destra -risponde Padovani- stanno cercando con ogni mezzo di impedirgli la possibilità, anzi il diritto, di affrontare il ballottaggio, benché tutti gli osservatori internazionali non abbiano riscontrato alcuna irregolarità nel voto espresso dai cittadini.

Qual è il timore principale? Quello di un golpe tecnico-illegale. Quindi diventa necessario che la comunità internazionale promuova iniziative di denuncia di questa situazione ed esiga il rispetto della volontà degli elettori e che si possa effettuare il ballottaggio il 20 agosto. Molte sono le manifestazioni di protesta che si sono svolte e continuano a svolgersi in varie località del Paese. Istituzioni e personalità internazionali chiedono alle autorità preposte di far rispettare la legge e di non ostacolare il ballottaggio tra i due “presidenziabili”.
C’è una grave crisi politico-istituzionale dei principali partiti di governo.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha fatto appello a questo proposito alle stesse istituzioni guatemalteche affinché “rispettino i diritti umani della popolazione, incluso il diritto a votare nelle elezioni periodiche che garantiscono la libera espressione della volontà degli elettori”.
Anche il Dipartimento di Stato Usa e l’Unione Europea hanno fatto dichiarazioni decise. Ha prospettato “sanzioni economiche al regime guatemalteco” se continuerà ad insistere nei suoi tentativi di “criminalizzare” il partito Movimiento Semilla per impedire la seconda tornata secondo le indicazioni del Tse (Tribunale Supremo Elettorale), che ha dichiarato validi i risultati elettorali.
Che appello vuol fare? Sarebbe davvero importante, a questo punto, che tante voci si esprimessero perché il ballottaggio venga effettivamente effettuato.

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CREDITI FOTO 1, 2 Wikipedia



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