Guerra Israele-Hamas: tutte le analisi e le opinioni

Trovate qui in ordine cronologico tutti gli articoli di MicroMega relativi alla recente crisi mediorientale innescata dagli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre.

Redazione

Israele-Palestina: la redazione di “MicroMega” a confronto di Redazione 13 Marzo 2024
Di fronte alla tragedia che si sta consumando in Palestina la redazione di “MicroMega” ha aperto un momento di confronto interno per capire in che modo dare un contributo alla comprensione dei fenomeni, alla luce dei valori di giustizia, libertà, laicità che hanno da sempre ispirato la nostra storia. Invitiamo lettori, amici, collaboratori a dare il proprio contributo a questa riflessione collettiva.
Questi sono i contributi arrivati finora:
Fermare il genocidio: oltre il suprematismo colonialista e il “divieto di pensare” di Germano Monti, 25 Marzo 2024
Due popoli, uno Stato: un’utopia realizzabile di Fabio Armao, 19 Marzo 2024
I diritti dei palestinesi sono i diritti di tutti di Christian Elia, 18 Marzo 2024
Israele fermi la sua espansione territoriale e ponga le basi per la pace di Francesco ‘Pancho’ Pardi, 14 Marzo 2024


I tagli ai finanziamenti UNRWA colpiscono i profughi palestinesi in tutta la regione di Elena Colonna, 4 Marzo 2024
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi è nata per far fronte alle catastrofiche conseguenze della Nakba del 1948. La scelta di alcuni Paesi di sospendere l’erogazione dei fondi in seguito alle accuse nei confronti di alcuni operatori di aver partecipato all’attacco del 7 ottobre avrà tragiche conseguenze umanitarie.

Da Sanremo alla Berlinale, continua il surreale dibattito sull’antisemitismodi Cinzia Sciuto, Al recente Festival del cinema di Berlino diversi artisti, fra cui un regista ebreo israeliano, sono stati accusati di antisemitismo per aver chiesto il cessate il fuoco e la fine del regime di apartheid dei palestinesi in Cisgiordania.

“Terra Contesa. Israele, Palestina e il peso della storia”: intervista a Lorenzo Kamel di Roberto Rosano, 1 Febbraio 2024
Colloquio con Lorenzo Kamel, docente di Storia globale e Storia del Medio Oriente e del Nord Africa all’Università di Torino, autore di “Terra Contesa. Israele, Palestina e il peso della storia” (Carocci, 2022, ristampa 2023).

Israele ostaggio degli estremisti di destradi Cinzia Sciuto, 31 gennaio 2024
A Gerusalemme una conferenza per chiedere la rioccupazione della Striscia di Gaza e l’espulsione dei palestinesi. Fra i partecipanti ministri del governo Netanyahu.

Israele alla sbarra della Corte internazionale di giustizia di Ingrid Colanicchia, 11 Gennaio 2024
Giovedì 11 e venerdì 12 gennaio alla Corte internazionale di giustizia si terranno le udienze pubbliche relative alla richiesta di provvedimenti provvisori avanzata dal Sudafrica al fine di “proteggere contro ulteriori, gravi e irreparabili danni i diritti del popolo palestinese”.

Netanyahu e la seconda nakba palestinese di Cinzia Sciuto
Dopo quasi 3 mesi guerra, più di ventimila morti in larghissima parte civili, un intero popolo sfollato e affamato, la scelta di Netanyahu è più chiara che mai: non solo distruggere Hamas, ma scacciare i palestinesi dalla Striscia e rendere la vita a Gaza letteralmente impossibile non solo durante ma anche dopo la guerra. Come una simile situazione possa rappresentare una sicurezza per il futuro di Israele è un mistero.

Acqua e cibo come armi di guerradi Mosè Vernetti
Dopo oltre un mese di rinvio e negoziazione, si è conclusa la cinquantunesima plenaria del Committee on World Food Security (CFS). La plenaria si era interrotta per il mancato accordo degli stati membri sull’approvazione di un testo che condannava l’utilizzo cibo e acqua come armi di guerra da parte dello Stato di Israele a Gaza. In estremo ritardo, quel testo, proposto dall’Egitto e bloccato dai paesi dell’UE, è stato approvato. I paesi europei hanno perso l’occasione di poter incidere su una questione di umanità nei tempi richiesti dall’emergenza.

La sinistra e Hamas: prendere le distanze per prendere posizionedi Cinzia Sciuto
In molti alla richiesta rivolta alla sinistra e al mondo musulmano in Europa di prendere le distanze da Hamas reagiscono con un riflesso di rigetto. Eppure la richiesta è più che legittima.

I giornalisti devono avere libero accesso a Gazadi Rossella Guadagnini
Sei settimane di guerra e 60 giornalisti uccisi: un appello per l’accesso a Gaza e per la libertà di informazione.

Il futuro per Gaza: un’analisi dei possibili scenari alla luce del diritto internazionale di Maurizio Delli Santi

Ogni progetto per il futuro di Gaza dovrà fondarsi sui principi del diritto internazionale. L’ipotesi più credibile è quella di una Autorità provvisoria sotto l’egida dell’ONU, rappresentativa delle realtà locali e che coinvolga una rinnovata Autorità Palestinese. Sullo sfondo rimane il percorso della formula “Due popoli, due Stati”, non dimenticando le voci più responsabili della società civile sia israeliana che palestinese che rivendicano un equilibrio nei rapporti sociali ed economici tra i due popoli.

Cosa (non) può fare l’Università per la pace a Gaza di Mauro Barberis
L’appello chiede l’immediato cessate il fuoco a Gaza, il rispetto del diritto internazionale violato prima da Hamas e poi da Netanyahu, e anche la tutela, negli stessi atenei italiani, della libertà d’informazione e discussione

Il conflitto israelo-palestinese e la filosofia di Jan Patočka di Fausto Pellecchia
A un mese dall’attaccato di Hamas ad Israele diventa fondamentale riflettere su quella che il filosofo ceco chiamava “solidarietà dei trepidi”, ossia il sentimento di coloro che hanno capito che gli uomini, trascinati dalla violenza, possono perdere tutto: la via, la pace, la luce.

Hamas dallo Statuto del 1988 alle modifiche del 2017: un’analisi di Maurizio Delli Santi
Le violenze indicibili commesse da Hamas il 7 ottobre non sono fatti compiuti da fanatici isolati, ma vanno considerate nell’ambito dell’ideologia del gruppo che si rifaceva ai Fratelli musulmani.

VIDEO Gad Lerner e Moni Ovadia in dialogo
La diretta di sabato 11 novembre: “La strage di Hamas e l’invasione di Netanyahu: quale pace è possibile?”

A 85 anni dalla Notte dei cristalli, gli ebrei tedeschi tornano ad avere pauradi Cinzia Sciuto
L’antisemitismo in Europa, e in Germania in particolare, è in aumento e talvolta si mescola, spesso in maniera indistinguibile, a forme di antisionismo. Ma mettere tutto in un unico calderone non aiuta a combattere l’odio contro gli ebrei.

A un mese dall’orrore. Un mese di orrore  di Cinzia Sciuto
Lo scorso 7 ottobre Hamas ha perpetrato il più grande massacro di ebrei dall’Olocausto, innescando una spirale di vendetta che nessuno pare intenzionato a bloccare.

Antisemitismo e critiche a Israele, una confusione pericolosa di Redazione
Un gruppo di intellettuali e attivisti ebrei, fra cui Naomi Klein, Judith Butler e Tony Kushner rivendicano il diritto di criticare le politiche israeliane senza che queste vengano tacciate di antisemitismo e chiedono l’immediato cessate il fuoco a Gaza.

La dottrina Netanyahu e l’inferno di Gaza di Michele Martelli

Agli orrendi massacri di Hamas Israele sta rispondendo con atroci crimini di guerra. La tragedia in cui ci troviamo deriva dal fatto che dopo il fallimento degli Accordi di Oslo, l’estremismo politico-religioso ha prevalso da ambo le parti. Nella sfera palestinese si afferma il predominio islamista e jihadista di Hamas, il cui scopo principale è la distruzione dello Stato di Israele. In Israele quello del partito reazionario di Netanyahu, la cui dottrina è opposta ma complementare a quella di Hamas: impedire ad ogni costo la nascita di uno Stato palestinese.

Conflitto israelo-palestinese: è urgente una soluzione politica di Teresa Simeone
Israeliani e palestinesi riusciranno a vivere in due stati, lo Stato libero d’Israele e lo Stato libero di Palestina oppure in uno Stato binazionale? Oggi, tra corpi martoriati, vite finite e città distrutte, appare lontano anche ciò che fu stabilito con gli accordi di Oslo. Ma se c’è una possibilità, allora il mondo intero deve mobilitarsi.

Resistenza e terrore: come definire Hamas di Jacob Rogozinski

Hamas deve essere definito come un movimento di resistenza o come un’organizzazione terroristica? La risposta decide dell’atteggiamento che si deve adottare, dopo il pogrom del 7 ottobre, verso coloro che ne sono i responsabili.

Risoluzione Onu su Gaza: l’Italia si astiene per motivi ideologici slegati dalla realtà di Maria Concetta Tringali

Sabato 28 ottobre l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato una risoluzione per l’immediato cessate il fuoco, a cui l’Italia si è astenuta. Il nostro governo ha sprecato l’occasione di contribuire a una tregua, con la necessità di aiuti umanitari che si fa ogni ora sempre più pressante.

Autodifesa o vendetta? di Cinzia Sciuto

Certo che Israele ha diritto all’autodifesa. Ma la reazione a un atroce e ingiustificabile attacco terroristico non può che essere un’azione politica e di intelligence, non certo l’assedio e l’incessante bombardamento di un intero popolo.

Hamas va sradicato ma Netanyahu va processato. Basta “due pesi e due misure”di Enrico Grazzini

Perché, se l’organizzazione integralista islamica Hamas è considerata terrorista, Netanyahu, che per anni ha permesso e facilitato i finanziamenti ai terroristi di Hamas da parte del Qatar, non è processato come fiancheggiatore del terrorismo? Nessun grande intellettuale italiano ed europeo ha avuto il coraggio di denunciare l’appoggio di Netanyahu a Hamas, un fatto di gravità inaudita. Netanyahu, considerato ancora come capo di una democrazia occidentale, viene sempre messo al di sopra della legge e viene sempre assolto dai suoi peccati. Continuo a non capire come gli intellettuali italiani ed europei possano giustificare la colonizzazione degli uni e condannare l’invasione degli altri. È ipocrisia, conformismo, ignoranza, dogmatismo o malafede? Ma la legge, anche quella internazionale, non dovrebbe valere per tutti?

Hamas e Israele combattono anche attraverso il controllo dell’informazionedi Checchino Antonini

L’informazione è un diritto, ma durate le guerre, e in particolare nel conflitto in corso tra Israele e Hamas, i giornalisti non solo sono impossibilitati a svolgere il loro lavoro ma vengono anche uccisi per impedire loro di diffondere le notizie.

Amnesty International accusa Israele: “Schiaccianti prove di crimini di guerra”

Amnesty International ha documentato gli attacchi illegali israeliani, che hanno causato perdite di civili e che rappresentano crimini di guerra. Sono state raccolte le testimonianze dei sopravvissuti, analizzate immagini satellitari e verificate fotografie e video per indagare sui bombardamenti aerei condotti dalle forze israeliane dal 7 al 12 ottobre.

Israele e Palestina: perché si nega la sofferenza dell’altro? di Monica Lanfranco

Hamas è un’organizzazione politica e religiosa che si oppone alla pace, all’uguaglianza e ad ogni altro valore universale sostenuto dalla sinistra. Pretende di incarnare oggi la lotta per l’emancipazione nazionale palestinese, ma ciò che mostra nelle sue azioni è solo un mortifero nichilismo, pieno di odio e di sete di vendetta. Di una narrazione diversa e coraggiosa, di un discorso pubblico che stenta a emergere, a sinistra così come dentro il movimento delle donne, abbiamo enorme bisogno.

Rete pace e disarmo: “Il 27 ottobre tutti in piazza per il dialogo tra i popoli israeliano e palestinese” di Redazione

L’unione delle associazioni pacifiste condanna il terrorismo di Hamas come le violenze di Israele sui cittadini di Gaza. Annuncia mobilitazioni in favore del cessate il fuoco e del rispetto del diritto internazionale.

Lettera aperta degli intellettuali israeliani contro l’insensibilità morale della sinistra globale di Redazione

Nell’appello la delusione nei confronti della sinistra globale che, secondo i firmatari, non ha solidarizzato totalmente con Israele condannando i crimini di Hamas.

La favola ipocrita dei buoni e cattivi in Palestina di Pierfranco Pellizzetti

Nell’alternanza di massacri, in cui una volta a subire sono gli israeliani e l’altra i palestinesi, il problema sembra essere diventato solo quello di attribuire a chi la patente di vittima; per – poi – certificarsi buoni sulla base di un palese calcolo delle convenienze.

Israele-Palestina: frammenti di analisi da una prospettiva laica di Cinzia Sciuto

Fra paragoni azzardati e messe alla gogna di voci dissonanti, la semplificazione è all’ordine del giorno nel dibattito sull’attuale fase della questione israelo-palestinese. Eppure, denunciare l’occupazione israeliana, rivendicare il diritto del pofpolo palestinese alla terra e contestualmente sottolineare il pieno diritto di Israele a vivere in pace e sicurezza, non solo è possibile, ma deve essere il nostro imperativo.

Volontari a Gaza, “Il Governo italiano ci ha abbandonati a noi stessi”di Rossella Guadagnini

I volontari italiani di Gazzella onlus parlano di una situazione insostenibile a Gaza per civili, anziani, donne e bambini nella città bombardata. Mancano corridoi umanitari e di sicurezza, elettricità, cibo e acqua potabile.

La democrazia a rischio in Israele e il silenzio palestinese sui crimini di Hamas di Paolo Flores d’Arcais

Troppe “sinistre” in Europa e negli Stati Uniti stanno dimenticando un punto cruciale del conflitto in corso, denunciato dallo scrittore israeliano David Grossman: “L’occupazione è un crimine, ma bloccare centinaia di civili, bambini, genitori, vecchi e malati e poi passare da uno all’altro per sparargli a sangue freddo, è un crimine più atroce. Anche nella malvagità esiste una gerarchia”.

I doveri dei giornalisti in tempi di guerradi Christian Elia

Mai come in queste ore le responsabilità dei media sono enormi e non si può ignorare l’influenza sulla percezione dei lettori che hanno notizie non – magari solo non ancora – verificate con cura.

Le scelte di Hamas, e quelle di Israele di Cinzia Sciuto

Il terrorismo jihadista di Hamas non giova alla causa del popolo palestinese. Certo, l’attacco senza precedenti a Israele non viene dal nulla, ma la storia non è fatta di catene di automatiche azioni e reazioni. Così come l’attacco di Hamas è stata una precisa scelta, tale è anche la risposta di Israele. E sta solo a Israele evitare un genocidio.

Perché l’intelligence israeliana non ha saputo prevedere l’attacco di Hamas di Lorenzo Giovannetti

Emerge con chiarezza il fallimento degli apparati di intelligence che non hanno previsto né saputo contenere un attacco che non ha precedenti nella storia per violenza e vittime lasciate sul campo. Un grave danno per la credibilità di Netanyahu, che ha costruito buona parte del successo della propria decennale carriera politica presentandosi come infallibile garante della sicurezza degli israeliani.

Come si è arrivati ad al-Aqsa Flood, l’attacco di Hamas a Israele di Christian Elia

Se non proviamo a capire da dove arrivano le ruspe che tirano giù le barriere attorno a Gaza, non possiamo neanche inquadrare il contesto. E arrivano dal 2007, anno in cui Israele – dopo lo sgombero unilaterale dell’occupazione della Striscia di Gaza durata 40 anni nel 2005 – inizia il blocco militare che rende Gaza uno dei luoghi più inospitali per gli esseri umani, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’attacco di Hamas e le sfide all’ordine globale di Maurizio Delli Santi

L’ultimo attacco terroristico di Hamas contro Israele apre nuovi scenari sul disordine globale. Il Medio Oriente torna ad essere oggetto di un “Grande gioco”, dove a fronte di una prospettiva di pacificazione tra Israele e Arabia Saudita è emerso il ruolo ‘tossico’ dell’Iran che soffia sul fuoco dei risentimenti palestinesi e dell’islam sciita. Non mancano responsabilità delle derive estremiste e radicalizzate delle leadership israeliane e palestinesi, mentre la nuova minaccia alla sicurezza globale non può che fare gioco alla guerra di Putin in Ucraina e al suo disegno imperiale. Ora toccherà agli attori ‘ responsabili ‘ della comunità internazionale frenare la nuova jihad e ricomporre il percorso di pace. Stavolta l’Unione Europea non dovrebbe agire in ordine sparso, ma dovrebbe ricompattarsi per promuovere un’iniziativa diplomatica.

Credit Image: © Muhammed Abu Aoun/TheNEWS2 via ZUMA Press Wire

 



Ti è piaciuto questo articolo?

Per continuare a offrirti contenuti di qualità MicroMega ha bisogno del tuo sostegno: DONA ORA.

Altri articoli di Redazione

MicroMega+ speciale 25 aprile con i contributi di Marina Boscaino, Giovanni Maria Flick, Francesco Pallante, Ines Ciolli, Confindustria Napoli e WWF Italia.

Il testo integrale del discorso che lo scrittore Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere in prima serata da “Che Sarà” su Raitre, in vista del 25 aprile.

MicroMega+ del 19 aprile con Michael Sappir, Hanno Hauenstein, Francesco Suman, Mario Barbati, Elisabetta Grande, Serena Celeste, Sara Rossi.

Altri articoli di Mondo

Il 25 aprile 1974, una sollevazione popolare e militare mise fine all'Estado Novo di Salazar, che terrorizzava il Portogallo dal 1933.

Il voto sulla commemorazione del genocidio di Srebrenica è un’occasione di affrontare le atrocità del passato e lo spettro di un nuovo conflitto.

L’ultima tornata elettorale in Turchia ha visto l’Akp di Erdoğan scendere a secondo partito su scala nazionale.