I paradossi dell’acqua

Un eschimese comprerebbe mai del ghiaccio? Ecco, chi vive in contesti dove l’acqua che esce dal rubinetto è potabilissima e supercontrollata e acquista l’acqua in bottiglia è come un eschimese che va a comprare il ghiaccio. Quello dell’acqua in bottiglia è solo uno dei tre paradossi dell’acqua illustrati in questo saggio – gli altri due sono quello del valore e quello dell’offerta – che mostrano molto bene come la tutela dell’acqua dovrebbe diventare una priorità assoluta di qualunque azione politica. Pena la nostra stessa sopravvivenza.

Edoardo Borgomeo

Un pianeta senz’acqua?
In un racconto del 1958 di Gabriel García Márquez, Caracas rimane senz’acqua. Nella città paralizzata, mentre alcuni temono di morire di sete o per gli incendi che i pompieri non possono spegnere, altri continuano a sprecare l’acqua innaffiando i loro giardini. Il nostro pianeta è un po’ come la Caracas raccontata da García Márquez: il cambiamento climatico ci spaventa, l’acqua è sempre più scarsa, ma noi continuiamo a sprecarla e inquinarla come se fosse abbondante e a ignorare le sfide legate alla sua gestione sostenibile ed equa.

Secondo l’Organizzazione mondiale della salute, almeno 2,2 miliardi di persone nel mondo, quindi una persona su tre, non hanno accesso a una fonte d’acqua pulita e controllata. Queste persone non hanno accesso alla manifestazione più ovvia e quotidiana dell’acqua, un rubinetto dentro casa, e sono costrette a bere acqua prelevata direttamente da fiumi o a camminare ore per bere acqua da pozzi spesso inquinati. Consumare acqua non potabile ovviamente aumenta i rischi per la salute. Più di un milione di persone muore ogni anno perché l’acqua che beve è contaminata da batteri patogeni, virus e parassiti come il colera, il tifo e la dissenteria.

Questi numeri sull’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari sono forse i più tristemente conosciuti della crisi idrica globale. Ce ne sono altri, meno noti però altrettanto tragici, legati alla biodiversità di fiumi e laghi. All’incirca un terzo delle specie di pesci d’acqua dolce è a rischio estinzione. Solamente nel 2020, sedici specie d’acqua dolce sono state dichiarate ufficialmente estinte. L’inquinamento, la costruzione di dighe e la scomparsa di ecosistemi aquatici, come le paludi, sono alcune delle cause di questa estinzione di massa. Oramai nel mondo rimangono solo un quinto delle paludi esistenti prima della rivoluzione industriale.

La crisi idrica è anche l’attrice protagonista nel dramma del cambiamento climatico: il ciclo idrologico, la pompa alimentata dal sole che fa muovere l’acqua sulla Terra, sta cambiando a causa dell’innalzamento delle temperature. I risultati sono inondazioni e siccità più frequenti e anche più disastrose e, in alcuni luoghi, una diminuzione di lungo periodo delle precipitazioni, che si traduce in una minore disponibilità d’acqua. Secondo l’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), le precipitazioni aumenteranno alle alte latitudini e diminuiranno nelle zone subtropicali, come l’area mediterranea.

Queste statistiche descrivono un pianeta in cui l’acqua è in crisi. E servono a farci capire la misura e la diversità delle sfide dell’acqua e a identificare risposte proporzionate a queste sfide; ma non bastano per descrivere la realtà. La scienza non spiega e studia la realtà solamente attraverso i numeri e le statistiche, ma anche attraverso altri strumenti. Quest’articolo utilizza uno di questi strumenti, il paradosso, per spiegare le origini della crisi idrica globale e provare a proporre delle risposte. I paradossi contraddicono qualcosa che percepiamo come ovvio o che pensiamo di conoscere, e per questo ci sorprendono e accendono la nostra curiosità. A scuola usiamo i paradossi per stimolare la riflessione e mostrare le debolezze o l’incoerenza di alcuni ragionamenti o comportamenti. Nel mondo dell’acqua, i paradossi aiutano a connettere la scienza con la politica e, soprattutto, con le nostre scelte individuali. L’articolo individua tre paradossi dell’acqua: il paradosso del valore, il paradosso dell’offerta e il paradosso dell’acqua in bottiglia.

Il paradosso del valore
L’acqua viene spesso descritta con parole positive: è l’origine della vita, è pura, è salute. Sul valore dell’acqua non ci sono battaglie culturali: tutti sono d’accordo nell’affermare che l’acqua è una risorsa di primaria importanza per l’irrigazione, l’industria, l’economia ed ovviamente per la vita. Questo modo di pensare l’acqua è in evidente contraddizione con la crisi idrica globale appena descritta. Ecco il primo paradosso: l’acqua ha un valore smisurato a parole, ma non nei fatti.
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