Lettera aperta ai delusi dalla politica della sinistra

“Perché sosteniamo la candidatura al Senato di Roberto Scarpinato come indipendente nelle liste del M5S”.

AA. VV.

Ci rivolgiamo a chi, come noi, è deluso dalla politica di una sinistra che, ancora una volta, si presenta alle imminenti elezioni politiche divisa, frammentata e priva di una pur minima identità unitaria. Di fronte a una destra, che pur non avendo la maggioranza assoluta nel Paese, si presenta unita per ottenerla, sfruttando l’iniqua quota maggioritaria prevista dalla pessima legge elettorale vigente, ci saremmo aspettati che le forze progressiste trovassero quantomeno un accordo tattico per arginare l’avanzata delle forze reazionarie che propongono esplicitamente lo stravolgimento della nostra Costituzione.

In effetti Meloni, Salvini e Berlusconi, pur cercando di camuffarsi e differenziarsi per non spaventare troppo l’opinione pubblica interna e internazionale, non nascondono i loro principali obiettivi comuni: una forma di Presidenzialismo plebiscitario, nel quadro di una visione autoritaria che tende a subordinare al potere esecutivo il potere del Parlamento e il potere giudiziario (non a caso la riforma della giustizia prevista da Carlo Nordio, ministro in pectore di un eventuale governo Meloni, punta a smantellare le garanzie di indipendenza e autonomia della magistratura); una riforma fiscale (la flat tax) che contraddice il principio costituzionale di progressività del sistema tributario, esasperando le già crescenti disuguaglianze sociali; un regionalismo differenziato che chiede maggiori risorse e maggiori poteri per le regioni più ricche e più forti, accentuando le disuguaglianze territoriali tra Nord e Sud del Paese, rompendo il modello universalistico e solidaristico del welfare, che secondo il dettato costituzionale dovrebbe garantire “pari dignità sociale” (sanità, istruzione, lavoro, sicurezza sociale) per tutti i cittadini; lo stravolgimento, di fatto se non formale, anche dei “diritti inviolabili dell’uomo”, quindi non solo dei cittadini italiani ma anche degli stranieri e dei migranti, per i quali la Costituzione prevede “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.

In questo scenario, ci chiediamo, sinceramente, a cosa serva rivendicare tardivamente un “voto utile” per battere la destra, cercando di trasformare strumentalmente in un referendum il voto del 25 settembre, quando sappiamo che l’unico vero voto utile sarebbe stato possibile se le forze progressiste si fossero presentate tatticamente unite per essere realmente competitive nella quota uninominale. Ciò non è avvenuto, discuteremo dopo delle responsabilità, dei torti e delle ragioni, ma adesso sarebbe auspicabile che tutti i sinceri progressisti, pur marciando (ahinoi!) divisi, convergano contro l’avversario principale.

Con questa lettera ci rivolgiamo ai delusi dalla politica della sinistra, soprattutto a quelli che sono incerti se andare a votare e per chi votare. I concreti rischi che corre la nostra Costituzione dovrebbero convincere coloro che si astengono per protesta o per rassegnazione a tornare in campo, se non vogliono trovarsi, magari senza accorgersene, in una trasformazione autoritaria e strisciante della nostra democrazia in una “democratura” simile a quella polacca o ungherese.

Per quanto ci riguarda, essendo anche noi incerti e delusi ma non rassegnati, voteremo in modo differenziato, in base alle diverse storie e sensibilità individuali, per la Camera e per la Regione siciliana, ma abbiamo tutti molto apprezzato la candidatura al Senato di Roberto Scarpinato come indipendente nelle liste del M5S e lo appoggeremo con grande convinzione e speranza.

Con convinzione perché la sua storia, la sua coerenza, la sua indipendenza intellettuale e le sue competenze saranno molto utili nel nuovo Parlamento. Ed è molto apprezzabile che il Presidente del M5S, Giuseppe Conte, con questa candidatura abbia assunto l’impegno a riportare la lotta alle mafie e alla corruzione al centro dell’agenda politica, nel momento in cui assistiamo a un preoccupante abbassamento della guardia, da parte delle classi dirigenti, nei confronti dei nessi tra politica, mafie e affari.

Con speranza, perché riteniamo che il suo contributo possa essere da stimolo alla battaglia comune che le forze progressiste, nonostante le attuali divisioni, dovranno combattere non solo per la difesa della Costituzione ma per una sua piena attuazione, per lo sviluppo di una “democrazia progressiva” che rimuovendo “gli ostacoli di ordine economico e sociale” consenta la realizzazione di un’effettiva uguaglianza dei cittadini.

Giovanni Abbagnato, Riccardo Alessandro, Marina Allotta, Mario Azzolini, Giovanni Bellia, Beppe Cipolla, Gaetano Cipolla, Enrico Colajanni, Mari D’Agostino, Raffaella De Pasquale, Pino Di Martino, Vincenzo Gervasi, Filippo Grippi, Antonella Leto, Ernesto Melluso, Giancarlo Minaldi, Francesco Petruzzella, Claudio Riolo, Fulvia Rizzo, Rosana Rizzo, Pippo Russo, Gaetano Sabatino, Pippo Zimmardi, Bonaventura Zizzo.

(credit foto Ansa)



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