L’inchiesta per l’inquinamento Solvay di Rosignano va riaperta

Medicina Democratica richiede la riapertura dell'inchiesta per l'inquinamento di Solvay di Rosignano. In passato l'inchiesta è stata archiviata nonostante la sussistenza di tutti gli elementi per giustificare l’ipotesi di associazione fra residenza in condizioni d’inquinamento ambientale ed eccesso di mortalità. Per questo l’istanza di opposizione all'archiviazione richiede di completare le indagini concludendo gli accertamenti.

Medicina Democratica

L’inchiesta per l’inquinamento Solvay di Rosignano va riaperta: “Chiediamo informazioni complete sull’andamento dello stato di salute dei lavoratori e della popolazione dei territori interessati dalle attività produttive della  Società Solvay Chimica Italia S.p.A di Rosignano. Per questo, con l’avvocata Marianna Giorgi, che ringraziamo per il gran lavoro svolto, abbiamo presentato istanza alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, in data 9 novembre 2023, sollecitando la riapertura del procedimento, archiviato dal  G.I.P. Mario Profeta, con provvedimento del 29 luglio 2023, con una motivazione  per certi versi paradossale”. Queste le parole di Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica-Movimento di Lotta per la Salute e del referente di zona Maurizio Marchi. “L’archiviazione del nostro esposto del 2017 – hanno proseguito – relativo ai lavoratori e alle popolazioni sui possibili effetti dell’esposizione, fino al 1978, al cloruro di vinile monomero (CVM) – sostanza cancerogena – risulta immotivata, e giustifica a sua volta un disinteresse all’aggiornamento e all’approfondimento delle condizioni di salute dei residenti tramite idonei studi epidemiologici. L’attività della Solvay comporta  tutt’ora dei rischi: la pericolosità delle sostanze utilizzate e prodotte non è significativamente cambiata da allora.”
Il paradosso della sentenza di archiviazione sta proprio nel riconoscimento da parte del GIP, che l’ipotesi di un collegamento tra morti per patologie tumorali e l’esposizione ad agenti chimici, non fosse per niente peregrina. Gli studi scientifici hanno tuttavia evidenziato effetti – anche a distanza di decenni – tra emissioni da insediamenti produttivi che usano sostanze pericolose e mortalità per specifiche patologie. La decisione di archiviazione viene motivata “per una questione di metodo più che di sostanza, mettendo l’accento su un inadeguato approfondimento delle indagini da parte del Pubblico Ministero, evidenziando inoltre il modo piuttosto tranchant con cui il P.M. ha escluso la presenza di elementi di rilievo penale nell’esposto presentato.
L’esposto era stato presentato nel 2017 da Medicina Democratica nei confronti della Società Solvay Chimica Italia S.p.A. Le ragioni: ipotesi di reati di inquinamento e morte o lesione come conseguenza dello stesso relativamente agli effetti cancerogeni sui lavoratori e sulla popolazione di Rosignano dell’esposizione al cloruro di vinile, emesso dall’impianto VCM, attivo dal 1953 al 1978. L’indagine  epidemiologica promossa nel 1978 dalla Regione Toscana assieme al Comune di Rosignano Marittimo, concludeva asserendo la sussistenza di tutti gli elementi per giustificare l’ipotesi di associazione fra residenza in condizioni d’inquinamento ambientale (in particolare da Cloruro di Vinile) ed eccesso di mortalità per cause selezionate”. Ma non c’è stata data idonea continuità a questa indagine, sono mancati  ulteriori approfondimenti, possibili solo con il contributo dei competenti organismi regionali/nazionali”, di competenza della USL Toscana Nord Ovest.
Per questo l’istanza di opposizione alla archiviazione richiede di completare le indagini concludendo gli accertamenti, che l’USL competente si era impegnata a svolgere nel 2018, coinvolgendo gli Enti e istituzioni di riferimento quali l’INAIL  e il comune di Rosignano Marittimo.


CREDITI FOTO: ANSA/ ALESSANDRO DI MEO



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