In piazza per il No all’autonomia differenziata: “È un progetto eversivo”

Ieri in piazza del Pantheon a Roma il Tavolo No Autonomia differenziata e la rete "Non per noi  ma per tutte e tutti" hanno organizzato un partecipato sit-in con decine di interventi. L'obiettivo era preciso e dichiarato: scongiurare l'approvazione del progetto di legge sull'autonomia differenziata.

Federica D'Alessio

“Oggi siamo in piazza per l’Unità della Repubblica perché pochi riescono a comprendere che l’autonomia differenziata, qualora dovesse passare, è un progetto eversivo, un progetto eversivo per la nostra democrazia, per l’unità della Repubblica. È un progetto eversivo perché la secessione dei ricchi, di fatto, istituzionalizzerebbe le povertà e le diseguaglianze del nostro Paese”. Così Giuseppe De Marzo ha dichiarato ieri ai microfoni di MicroMega dalla piazza del Pantheon a Roma, dove il Tavolo No Autonomia differenziata e la rete “Non per noi  ma per tutte e tutti” hanno organizzato un partecipato sit-in con decine di interventi. L’obiettivo era preciso e dichiarato: scongiurare l’approvazione del progetto di legge sull’autonomia differenziata. Gli obiettivi indicati: il ritiro della bozza di legge Calderoli, dell’art. 143 della Legge di Bilancio – in discussione oggi 22 dicembre alla Camera e domani al voto di fiducia – e la cancellazione del comma 3 dell’art 116 della Costituzione.

Nel comunicato stampa ufficiale della mobilitazione si legge: “Il progetto di Autonomia Differenziata è il punto più basso di un preciso disegno di fare cassa sui poveri, aumentando le disuguaglianze, tradendo la Costituzione, scaraventando senza alternative nella miseria milioni di persone, lavoratrici e lavoratori poveri, precari e sfruttati. Con l’attuazione dell’Autonomia Differenziata le già rilevanti differenze fra territori del Paese verranno di fatto sancite per legge”. Secondo De Marzo: “Siamo diventati poveri, siamo lavoratori precari, fragili, sfruttati. Abbiamo bisogno di salario, di reddito, di interventi sociali, di riconversione ecologica, di investimenti sulla sanità. Autonomia differenziata significa che le Regioni legiferano su tutte le materie di competenza dello Stato. Dopo la pandemia dovremmo essere consapevoli di come le privatizzazioni della sanità siano state un male e che la gestione unica del Servizio sanitario nazionale pubblico è un bene per l’interesse generale del Paese.”

Durante il sit-in molti interventi, a cominciare da quello di Marina Boscaino, coordinatrice del Comitato Contro ogni Autonomia Differenziata, hanno messo in evidenza l’urgenza di costruire la più ampia collaborazione fra i movimenti della società civile e la politica. Come ha ricordato Pancho Pardi dalla piazza, “la porta di comunicazione fra società civile e politica si è chiusa a causa anche delle pessime leggi elettorali degli ultimi decenni” ma contro un disegno dalla portata tanto grave, ha ricordato De Marzo, è necessario “costruire la più ampia alleanza possibile nel Paese sociale e sindacale e politica, perché questa è una battaglia che non possiamo perdere ed è una battaglia che da solo non vince nessuno. Ecco perché siamo qui con i comitati, le cooperative, le associazioni, le parrocchie, i presidi antimafia, le forze politiche. È una battaglia per la democrazia.”

E dalle forze politiche alcuni hanno risposto alla chiamata, altri no. Giuseppe Provenzano del PD che aveva annunciato la sua presenza non si è invece presentato. Presenti invece, con un intervento, Francesco Silvestri, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera e la deputata Gilda Sportiello; Peppe De Cristofaro e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana; Filiberto Zaratti e Marco Cacciatore di Europa Verde; Piernicola Pedicini, europarlamentare del Gruppo EFA; Luigi De Magistris e Paola Nugnes di Unione Popolare e Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista. Anche l’attrice satirica Francesca Fornario ha portato il suo saluto alla manifestazione.

 



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