La “colpa” di Tomaso Montanari è sempre quella: non allinearsi

La risposta del portavoce del Quirinale al tweet di Montanari sulla “repubblica delle banane” è l’occasione per riportare in auge la questione foibe. A farlo è Aldo Grasso. Storico, sì, ma della televisione.

Daniele Nalbone

“La figuraccia di Tomaso Montanari sulle palme del Quirinale. Umiliato dal portavoce di Mattarella” titola Il Tempo in un articolo del 1° gennaio. Il giorno dopo Aldo Grasso dedica addirittura un corsivo al rettore dell’Università per stranieri di Siena dal titolo La repubblica dei datteri in cui vive Tomaso Montanari. Il contenuto? Zero. Niente. Grasso parla di “ennesimo scivolone” e si compiace della – a suo dire – “splendida risposta di Giovanni Grasso”, consigliere per la comunicazione di Mattarella che avrebbe fatto notare a quello che Grasso (giornalista, nessuna parentela) definisce “rettore agit-prop” che le palme oggetto del commento di Montanari “non diano banane ma datteri”.

Da qui, lo sferzante (almeno così si suole affermare) commento di Grasso (ufficio stampa): “Il professore, anzi il magnifico rettore, si intende di arte ma non di botanica”.

Invece di tacere – continua Grasso (il giornalista) – il feroce giacobino ha voluto farsi del male con una replica penosetta: «Mettere alla gogna un cittadino per una battuta critica è tipico delle repubbliche delle banane, quelle con le palme e la lesa maestà». Da tempo Montanari vive nella repubblica dei datteri (li coltivano a Siena?). L’ultima sua uscita era stata per sfregiare la Giornata del Ricordo (istituita per lenire le cicatrici delle foibe). Poco prima aveva paragonato il premier Mario Draghi a Bolsonaro, presidente del Brasile. Celebre la sua frase: «I 5 Stelle hanno costruito una parte importante del programma sulla cultura partendo dai miei libri». C’è prevalenza e prevalenza. Starei attento a non far prevalere quella immortalata da Fruttero & Lucentini.

Il riferimento del boomer Aldo Grasso è alla celebre accoppiata che diede vita ai “libri del cretino”, nell’ordine: La prevalenza del cretino, La manutenzione del sorriso, Il ritorno del cretino, raccolti poi nell’antologia Il cretino in sintesi.

Ma la questione centrale è un’altra: Grasso non si è lasciato sfuggire l’occasione per riprendere – nemmeno tanto tra le righe – la “questione foibe“, ridando così fiato a quella propaganda perfettamente ricostruita da uno storico come Angelo d’Orsi e non da uno storico dell’arte come Tomaso Montanari e soprattutto non da uno storico della televisione come Aldo Grasso. Con tutto il rispetto ovviamente tanto per gli storici dell’arte che per gli storici della televisione, ma qui parliamo un’altra materia.

Quale sarebbe, alla fine, la grave colpa di Tomaso Montanari per meritarsi addirittura un corsivo dello sferzante Grasso (giornalista) in sostegno alla nota dell’altrettanto sferzante Grasso (ufficio stampa)?

Il seguente tweet:

La prevalenza della palma nell’iconografia presidenziale. Il ritorno del rimosso: la repubblica delle banane che siamo… #mattarella.

Per questo non possono che essere condivisibili, in questa assurda situazione innescata addirittura dal Quirinale, i successivi commenti di Tomaso Montanari.

Comunque, gentile @_giovannigrasso, che il capo della comunicazione della presidenza della Repubblica metta alla gogna un cittadino, che non si unisce al coro delle lodi, per una battuta critica, è tipico delle repubbliche delle banane. Quelle con le palme e la lesa maestà.

Condivisibile. Ma soprattutto:

Le Palma non fanno banane (ma chi l’ha mai detto…). Ma formano il paesaggio tipico delle Repubbliche delle Banane, espressione politica non botanica … in un’inarrestabile salita della “linea della Palma” (cit.). Facile arrampicarsi sulla botanica per non guardare alla politica…

Questo sì che è essere sferzante. Con buona pace dei due Grasso.

Basta con l’uso fascista delle foibe!

Tomaso Montanari: “Sotto attacco perché antifascista”

10 febbraio, la Giornata del Ricordo e il revisionismo sulle foibe

Per una società basata sul dissenso

(credit foto ANSA/Mourad Balti Touati)



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