Perché No a Berlusconi

Dall’archivio di MicroMega pubblichiamo una serie di testi di grandi personalità che hanno analizzato e commentato Silvio Berlusconi.

Paolo Flores d'Arcais

A tutt’oggi il pregiudicato Silvio Berlusconi, condannato definitivamente a quattro anni per frode fiscale, dunque in linguaggio d’ogni giorno un criminale patentato, un delinquente matricolato, è l’unico candidato alla Presidenza della Repubblica.

Il danno per la Repubblica italiana, nata dalla Resistenza, i cui valori sono scolpiti nella Costituzione, è già immenso, e ogni momento che passa più prossimo all’irreversibile. Se poi la candidatura dovesse ottenere i 505 voti necessari, l’Italia tracollerebbe da democrazia liberale (per quanto piena di vulnera e contraddizioni) a demokratura, come l’Ungheria di Orban e la Polonia di Kaczynski.

Ma anche senza tale tragedia (possibile) il danno è già immenso. La maggior parte delle testate (carta, radiotelevisione, web) ha discusso l’ipotesi nel novero dei possibili, anziché sprezzarla come truogolo, come sarebbe stato riflesso automatico se gli anticorpi democratici fossero ancora diffusi. E abbiamo avuto addirittura il fresco onorevole Enrico Letta, vertice del Pd, che ha rifiutato la candidatura del pregiudicato perché “divisiva”, non per via del truogolo.

A Letta jr sfugge evidentemente che il Presidente della Repubblica rappresenta l’unità nazionale (art. 87) nel senso della Costituzione, non contro di essa o a prescinderne. È il Garante della Costituzione, il Custode della Costituzione, non un quaquaraquà super partes rispetto alla Costituzione. Se non risulta inviso ai nemici della Costituzione, e in questo senso dunque massimamente divisivo, non è adeguato a esserne il Custode.

Tutti coloro che stanno trattando come normale routine la candidatura di Berlusconi stanno con ciò già aggiungendo il loro vergognoso vaso alla Samo della mutazione di democrazia in demokratura. Ciascuno complice, in proporzione all’influenza politica, economica, mediatica, di cui gode.

Ecco perché da oggi, fino a lunedì, quando inizieranno le votazioni a camere riunite, quale memorandum per chi ha ancora coscienza, pubblicheremo dall’archivio di MicroMega, solo per gli abbonati a MicroMega+, una serie di testi di grandi personalità del “campo sociale, scientifico, artistico e letterario” (art. 59) che hanno analizzato e commentato chi fosse (ma non è cambiato) Silvio Berlusconi.

21 GENNAIO

I voti che stanno a cuore a Berlusconi
di ERRI DE LUCA

Antropologicamente diversi
di GIAN CARLO CASELLI

20 GENNAIO

Berlusconi e la tecnopolitica
di STEFANO RODOTÀ

Indignamoci!
di STÉPHANE HESSEL

19 GENNAIO

Lettera aperta al Presidente della Repubblica sull’alleanza tra Rauti e Berlusconi
di ALESSANDRO GALANTE GARRONE e PAOLO SYLOS LABINI

Berlusconi contro la democrazia
di ANTONIO TABUCCHI

Homo berlusconensis
di ANDREA CAMILLERI



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