Il podcast e Paul Valéry. Una “intossicazione da fretta”

Si adatta a ogni attività. Si può tenere in sottofondo mentre si cucina o si legge un articolo. Ma, in realtà, alimenta quella tendenza al multitasking che è solo illusoria.

Lorenzo Cazzulani

Sul tema | Giada Pari – Il valore dei podcast

Un articolo firmato da Andrea Daniele Signorelli, su Domani, analizza il complesso fenomeno della diffusione di contenuti audio, in particolare dei podcast, vera rivoluzione a cui stiamo assistendo nel post-pandemia. Il mercato dei podcast, informa Signorelli, nonostante il rapido e veloce sviluppo, mostra ancora ampi margini di crescita: «Su 100 minuti trascorsi ad ascoltare contenuti audio (musica, radio, eccetera) solo sei sono dedicati ai podcast».

Aziende leader del settore, come Spotify e Apple, ma anche Amazon con Audible e la svedese Storytel, stanziano progressivamente un capitale sempre maggiore atto a incrementare, qualitativamente e quantitativamente, il fenomeno dei contenuti audio.

Marco Montemagno, noto divulgatore del mondo dell’high-tech, in un video di qualche mese fa, parlando di Clubhouse (social basato solo sull’audio), notava come l’orizzonte dei social network evolvesse sempre più verso contenuti vocali e audio. Questa nicchia, nelle parole di Montemagno, colma l’esigenza di un pubblico più colto, poco incline al post su Instagram del blogger e più propenso a farsi un’idea approfondita riguardo l’attualità, la storia o la politica, ascoltando uno specialista disquisire. Un punto di vista ragionevole, sebbene un poco naïf.

Un libro, pubblicato lo scorso ottobre, dal titolo 8 secondi (Il Saggiatore), scritto dalla giornalista Lisa Iotti, tiene un atteggiamento molto meno ottimistico. Il tema non è quello dei podcast, bensì quello della soglia d’attenzione, precipitata drammaticamente agli otto secondi del titolo. Un dato allarmante. Oggi saltiamo da un dispositivo all’altro, rapidamente e senza nemmeno farci troppo caso. È una moda parlare di multitasking, anche se l’autrice la chiama più propriamente distrazione.

L’illusione di svolgere tanti compiti contemporaneamente ha come conseguenza l’abbassamento della qualità delle attività che svolgiamo. Leggere un post su Facebook, rispondere alle innumerevoli notifiche, tenendo magari d’occhio la pasta nella pentola, abbassa la nostra soglia d’attenzione: i continui “salti” spezzano la connessione instaurata tra noi e l’attività che stiamo svolgendo. La tranquillità immersiva della lettura è ormai un oggetto sconosciuto. Ciò si traduce nell’incapacità di sviluppare un pensiero critico: «Oggi abbiamo perso gran parte della nostra capacità a una lettura sofisticata, lenta e concentrata», informa la neuroscienziata cognitivista Maryanne Wolf, citata da Iotti, «che stimola la riflessione e il pensiero critico».

Il podcast ha qui un ruolo centrale. Una delle caratteristiche che lo ha reso così diffuso è la grande malleabilità dello strumento. A Milano, dove vivo, si osservano sportivi svolgere la loro attività con auricolari wireless, per lo più cullati dalla melodiosa voce di un divulgatore scientifico o appassionato; guidatori che nel traffico cittadino si godono l’ultima puntata di Qui si fa l’Italia o Veleno.

Il podcast si adatta a ogni attività. Si può tenere in sottofondo mentre si cucina o si legge un articolo. Il podcast alimenta quella tendenza al multitasking che è solo illusoria, essendo la maschera di un’epoca in cui la distrazione è alle stelle. Georg Simmel la chiamava “intensificazione della vita nervosa”, parlando di come la metropoli porti alla fretta, a svolgere più attività contemporaneamente. O se vogliamo Paul Valéry, nel 1919, rifletteva su una “intossicazione da fretta” in cui la modernità iniziava a incamminarsi. Abbiamo poco tempo e cerchiamo di ottimizzarlo. Ma lo facciamo male: il risultato è l’abbassamento della qualità delle nostre attività. Una lettura alternativa del successo dei podcast può essere questa: lo strumento audio alimenta il nostro bisogno moderno di svolgere più attività possibili nello stesso momento. Con buona pace della qualità, si intende.



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