L’acqua protagonista del Premio Asimov 2023

“Oro blu” di Edoardo Borgomeo è il vincitore di quest'anno, un libro che tratta del composto più prezioso al mondo.

Silvano Fuso

Il Premio Asimov è un riconoscimento riservato a opere di divulgazione e di saggistica scientifica particolarmente meritevoli; ma è anche e soprattutto una iniziativa di carattere culturale e morale. Infatti, come vedremo, al cuore del premio ci sono migliaia di studenti di scuola superiore.

Storia
Il Premio Asimov nasce nel 2015 per avvicinare le giovani generazioni alla cultura scientifica attraverso la valutazione e la lettura critica delle opere in gara. L’ideatore del premio è il fisico Francesco Vissani, che si ispira ad analoghe iniziative della Royal Society e da allora agisce in veste di suo coordinatore nazionale. La scelta di intitolarlo allo scrittore e scienziato Isaac Asimov (1920-1992), autore di un gran numero di opere di divulgazione scientifica, romanzi e racconti, deriva dal fatto che Asimov esprime efficacemente l’idea dell’unità della cultura. Il superamento delle artificiali barriere tra cultura umanistica e scientifica è infatti una delle considerazioni alla radice del Premio.
Il Premio Asimov è giunto ormai all’ottava edizione e le sue dimensioni sono progressivamente cresciute. L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di 20 regioni, 200 città, 320 scuole, 952 docenti, 15.860 studenti registrati sul sito del Premio e 13.011 recensioni caricate. Il Premio oggi si fregia di numerosi e autorevoli partner, tra cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Accademia Nazionale dei Lincei, la Società Italiana di Fisica, la Società Chimica Italiana, il Cicap, l’Associazione Librai Italiani, numerose sedi universitarie, ecc.

Funzionamento
Il Premio Asimov funziona per mezzo di una Commissione Scientifica e di una Giuria. La prima è articolata in 20 sedi regionali ed è costituita da docenti, ricercatori, scrittori e giornalisti (1200 persone nell’edizione appena conclusasi). La seconda è costituita da studenti di scuola superiore. La Commissione Scientifica individua un certo numero di libri finalisti, da cinque a sette nelle varie edizioni. I libri vengono poi letti, valutati e recensiti dagli studenti che ne costituiscono la Giuria: sono proprio i voti degli studenti che decretano il libro vincitore. La Commissione Scientifica, infine, valuta le recensioni dei ragazzi, premiando e riconoscendo le migliori tra esse.
L’attività di lettura, analisi e recensione delle opere in gara da parte degli studenti viene riconosciuta ai fini dell’attribuzione di crediti formativi e come percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto, ex alternanza scuola-lavoro), previa certificazione degli Enti organizzatori e delle scuole aderenti. Anche l’impegno degli insegnanti che partecipano Commissione scientifica, viene riconosciuto ai fini dell’aggiornamento professionale.
Le recensioni, per poter essere ammesse alla valutazione, devono superare un severo controllo antiplagio effettuato con apposito software. Ogni anno, solo una piccola percentuale di recensioni viene bloccata, a dimostrazione della sostanziale onestà dei giurati. Il livello qualitativo medio come regola è molto alto. Un enorme sforzo organizzativo e tecnico-informatico, a grande merito di Marcello Lissia e Carlo Puggioni dall’Infn di Cagliari, consente il complesso coordinamento dei numerosissimi partecipanti e un’efficiente gestione di tutti i contributi.

L’ottava edizione del premio ASIMOV
I sei libri finalisti individuati quest’anno dalla Commissione scientifica sono stati:
– Edoardo Borgomeo, Oro blu. Storie di acqua e cambiamento climatico, Laterza, 2020
– Marco Malvaldi, Il secondo principio, Il Mulino, 2021
– Giorgio Parisi, In un volo di storni, Rizzoli 2021
– Telmo Pievani, Serendipità. L’inatteso nella scienza, Raffaello Cortina, 2021
– Antonello Provenzale, Coccodrilli al polo nord e ghiacci all’equatore, Rizzoli, 2021
– Guido Tonelli, Tempo: il sogno di uccidere Chronos, Feltrinelli 2022
Il 6 maggio 2023, presso la Sala Consiliare del comune di Pescara ed in collegamento con tutte le sedi regionali, si è tenuta la Cerimonia di proclamazione del vincitore. Il libro scelto dalla Giuria degli studenti è risulato Oro blu. Storie di acqua e cambiamento climatico, di Edoardo Borgomeo.
Borgomeo[1] (n. 1989), laureato in ingegneria ambientale, ha conseguito un dottorato in Idrologia presso l’Università di Oxford, di cui è honorary research associate dal 2016. Ha inoltre lavorato in Sud America, Medio Oriente, Asia meridionale e Africa orientale per la Banca Mondiale e per l’International Water Management Institute. Oro blu rappresenta la sua opera prima.

Il libro vincitore
È l’acqua la protagonista principale di Oro blu. Con le parole di Borgomeo:
“Non possiamo scrivere, non possiamo alzarci la mattina, non possiamo amare, non possiamo fare niente. Senza di lei non c’è vita. È la prima cosa che cerchiamo nello spazio, e quando troviamo i segni della sua presenza, ci convinciamo che forse lassù c’è qualcuno; e che dobbiamo continuare a cercare. […] Sentiamo che visto che è così poca, e noi così tanti, sta finendo. È talmente preziosa che la chiamiamo l’oro blu. Diciamo che le guerre del futuro si combatteranno per lei. Oppure, anche peggio, che ci annegherà tutti, perché il diluvio universale deve ancora venire”.
In effetti, di regola usiamo l’acqua dando per scontata la sua disponibilità e senza renderci conto di quanto essa sia importante. Ma, come spiega l’autore:
“Un pianeta più caldo significa ghiacciai che si sciolgono, piogge meno prevedibili, inondazioni più frequenti, deserti che avanzano. Attraverso l’acqua sentiamo e vediamo gli effetti del riscaldamento globale. Anche se l’acqua è la protagonista di questi cambiamenti, non ci appassiona. Forse perché la tocchiamo, la beviamo e la sprechiamo ogni giorno. Forse perché la nostra lingua è piena di modi di dire e proverbi che ci ricordano continuamente dell’importanza dell’acqua […]. Forse perché è così quotidiana, quasi banale, non vediamo come si intreccia con l’economia, la cultura, la politica”.
Gli intrecci dell’acqua con l’economia, la cultura, la politica sono innumerevoli. L’autore argomenta le sue considerazioni raccontandoci nove storie di vita vera, ognuna delle quali costituisce uno dei capitoli in cui è articolato il libro. Da queste storie emergono due opposti atteggiamenti nei confronti dell’acqua, che l’autore esprime con due termini mutuati dalla chimica. Da un lato l’idrofobia, ovvero un rapporto squilibrato con l’acqua, che ci induce a temerla e quindi a intrappolarla, a utilizzarla in modo sbagliato, a sprecarla, a inquinarla, ecc. Dall’altro lato l’idrofilia, della quale non mancano esempi virtuosi. Si tratta di situazioni in cui ci si rende conto dell’importanza essenziale dell’acqua e del bisogno di gestirla in modo razionale ed efficace. L’esempio principe sono i cosiddetti waterschappen – parlamenti dell’acqua – istituiti nei Paesi Bassi che hanno consentito una sua gestione ottimale. Si tratta di organi di governo regionali incaricati esclusivamente della gestione delle acque superficiali. Oppure, il riciclo delle acque di scarico effettuato a Singapore.

Sul fronte dell’idrofobia, i problemi derivanti da una cattiva gestione della risorsa acqua assumono a volte dimensioni inquietanti. Come ha dichiarato lo stesso Borgomeo in un’intervista:
“Il malgoverno dell’acqua non genera soltanto instabilità politica, ma anche economica. Nel 2011, in Thailandia, le gravi inondazioni e la loro gestione inadeguata hanno provocato 884 morti nonché danni a 1,5 milioni di case e a 7.500 impianti industriali. Il danno indiretto all’economia globale è stato enorme: i prezzi dei computer sono aumentati notevolmente per la carenza di hard disk e la produzione di veicoli a motore ha subìto un impatto simile (basti pensare a Toyota, che ha perso 2,3 miliardi di dollari per l’interruzione della produzione negli stabilimenti thailandesi)[2]”.
Sono problematiche sulle quali si tende a ragionar poco, ma che sottendono problemi reali e importanti. Sono problemi impegnativi ma non impossibili da affrontare, che riguardano il nostro futuro e il nostro presente. Borgomeo insiste sul fatto che i risultati che otterremo dipenderanno da quali atteggiamenti assumeremo:
“Per diventare idrofili è importante pensare l’acqua come un tema personale e non solamente come un problema per gli ingegneri, i chimici o gli economisti. È importante vivere l’acqua non come un disastro imminente, ma come un’occasione per articolare i propri bisogni (ad esempio il bisogno dell’acqua di un agricoltore) e prendersi parte della responsabilità (ad esempio, la responsabilità di non scaricare oli e salviettine nel water)[3]”.

[1] Borgomeo ha collaborato con MicroMega: https://www.micromega.net/i-paradossi-dell-acqua/;

[2] https://www.letture.org/oro-blu-storie-di-acqua-e-cambiamento-climatico-edoardo-borgomeo;

[3] Ibid.



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