“Ragazze da stupro”. Una poesia di Ennio Cavalli

In merito ai recenti fatti di cronaca di violenze e le esternazioni che tendono a giustificare le azioni degli stupratori, una poesia per ridare prospettiva al dibattito.

Ennio Cavalli

Ragazze da stupro
di Ennio Cavalli
Le ragazze da stupro non devono alzare il gomito,
altrimenti è arrembaggio di lupi
invasione di insetti.
Bella scoperta, quest’angolo ottuso.
E tutto il resto da sviscerare, da smascherare?
Bisognerà pur dire a scarafaggi, lupi e lupetti
di non rendere le notti strumenti di tortura
i siti cloache
e le donne un costrutto da sfondare.
Bisognerà pur dirgli di sforzarsi di conquistare
senza devastare, se gliela fanno.
Saranno poi tam-tam e passaparola
a radunare botoli, locuste e ragazze da stupro
in un rave party senza ringhiera
nei Campi Elisi di un grande stacco,
attorno a un falò di accortezze,
su un’isola del giglio emersa dal suo fiore
per raccontarsi, ridere, assaporare
il timbro di voce di questo o quella,
le trasparenze del non detto ai social,
del non detto e basta,
la gioia complicata e verticale
dell’incontro.
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CREDITI FOTO Flickr | Pietro Zuco



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