Esuli russi

Sempre più russi cercano di lasciare il Paese. Una piccola emorragia di uomini e donne, che pian piano potrebbe trasformarsi in un’emergenza.

Maurizio Franco

Capitolo 2 di una tragedia inevitabile. Esiste una tratta ferroviaria che collega San Pietroburgo a Helsinki. Il treno “Allegro” – un pendolino bianco che affonda tra le nevi del nord Europa – impiega tre ore e mezza per percorrere il tragitto che separa le due città. Due corse al giorno per 350 posti ognuna. «Al momento, i biglietti per Helsinki sono quasi tutti esauriti», dice a MicroMega Viktoria Hurri, direttrice del servizio passeggeri Finlandia-Russia per VR group. La compagnia gestisce il traffico ferroviario del Paese scandinavo e detiene il 50% della tratta internazionale, condividendola con l’operatore russo Rzd. Un ponte di oltre 300 chilometri di strade ferrate, esclusivamente per cittadini finlandesi e russi, come dettato dalle regole per arginare la pandemia. Attualmente sold out, però. L’azienda dei trasporti, per sopperire al carico dei nuovi passeggeri che incombe, «prevede di aumentare dalla prossima settimana a tre corse il numero di partenze giornaliere» così da garantire a tutti la traversata. E, intanto, aspetta conferme da parte delle autorità. «La tratta percorsa dal treno Allegro sarà aperta fino a nuova comunicazione», sottolinea Hurri. L’interruzione dei collegamenti aerei con l’Occidente e un bruco di ferro tra le muraglie fortificate dei due blocchi: una delle poche vie – l’unica tratta ferroviaria per l’Europa rimasta in piedi – per varcare il confine a ovest è un treno dal nome che rievoca un motivetto musicale dall’andamento spedito. Centinaia di persone ne ascoltano la melodia strascicante sulle rotaie nordiche, fuggendo dal clangore dei carri armati di Vladimir Putin, che rimbomba in Ucraina. Negli ultimi tempi sono sempre di più coloro che si accoccolano nei vagoni. [PER CONTINUARE A LEGGERE ABBONATI A MICROMEGA+]



Ti è piaciuto questo articolo?

Per continuare a offrirti contenuti di qualità MicroMega ha bisogno del tuo sostegno: DONA ORA.

Altri articoli di Maurizio Franco

Ne "Il Dio disarmato", edito da Einaudi, Pomella descrive minuziosamente i tre minuti che hanno scandito il rapimento di Aldo Moro.

Nella valle del Belice, in Sicilia, la raccolta delle olive da mensa è la rappresentazione plastica dello sfruttamento padronale nei campi.

Le maglie del provvedimento sono ampie e potrebbero ingabbiare e criminalizzare le pratiche di contestazione dei movimenti sociali e di opposizione.

Altri articoli di MicroMega+

MicroMega+ speciale 25 aprile con i contributi di Marina Boscaino, Giovanni Maria Flick, Francesco Pallante, Ines Ciolli, Confindustria Napoli e WWF Italia.

MicroMega+ del 19 aprile con Michael Sappir, Hanno Hauenstein, Francesco Suman, Mario Barbati, Elisabetta Grande, Serena Celeste, Sara Rossi.

MicroMega+ del 12 aprile con Micol Meghnagi, Mosè Vernetti, Eszter Kováts, Fabio Bartoli, Roberto Rosano e Giovanni Fava.