Solidarietà con le donne iraniane: sabato in piazza in tutto il mondo

Non si fermano le proteste contro il regime iraniano dopo la morte di Mahsa Amini. L’attivista Masij Alinejad: “Le donne iraniane sono le leader femministe del XXI secolo”. A Roma appuntamento alle 10 in piazza della Repubblica. Manifestazioni anche in altre città.

Cinzia Sciuto

„Donna, vita, libertà” è lo slogan che risuona nelle piazze di Teheran e di tutto l’Iran da quando sono scoppiate le proteste contro il regime della Repubblica islamica in seguito alla morte di Mahsa Amini, una giovane donna di 22 anni arrestata alcuni giorni prima dalla cosiddetta “polizia morale” iraniana, colpevole di non indossare correttamente il velo. La polizia sostiene che Masha sia morta di morte naturale, ma la famiglia è convinta che la giovane sia deceduta in seguito alle percosse ricevute mentre era in stato di fermo.

Il regime sta attuando una repressione senza pietà. Secondo Amnesty International sono già 52 le persone uccise durante le manifestazioni dalle forze di sicurezza iraniane dal 19 al 25 settembre e l’organizzazione è entrata in possesso di documenti che danno precise disposizioni alle forze dell’ordine. Con uno, datato 23 settembre, il comandante delle forze armate della provincia di Mazandaran, per esempio, ordina di “affrontare senza pietà, anche arrivando alla morte, qualsiasi disordine provocato da rivoltosi e antirivoluzionari”.

Una reazione che fa capire come le proteste di questi giorni possano seriamente far vacillare il regime teocratico iraniano, che fa perno proprio sul controllo maniacale della vita degli iraniani, ma soprattutto delle iraniane. Sono le donne, infatti, le principali vittime dell’oppressione dei mullah ma sono anche le protagoniste indiscusse delle proteste di questi giorni: donne che, rischiando la vita, scendono in strada, si tolgono il velo, lo bruciano, si tagliano ciocche di capelli per rivendicare una sola cosa: libertà.

E in solidarietà con le donne iraniane, sabato 1 ottobre in decine e decine di città in tutto il mondo sono previste iniziative e manifestazioni. L’iniziativa è partita dall’associazione dei familiari delle vittime del volo abbattuto da missili iraniani l’8 gennaio 2020 pochi minuti dopo il suo decollo dall’aeroporto di Teheran in direzione Kiev ma si è poi moltiplicata e in ciascuna città le realtà che organizzano le iniziative sono diverse. A Roma l’appuntamento è alle 10 in piazza della Repubblica, da dove partirà un corteo che si concluderà a Piazza della Madonna di Loreto. Altre iniziative sono annunciate anche in altre città italiane: a Ravenna per esempio la Casa delle donne invita tutti in piazza Einaudi alle 18 “per manifestare solidarietà con la lotta delle sorelle iraniane”; a Milano l’appuntamento è in piazza della scala alle 16; a Bologna in piazza Nettuno alle 10.

“Le vere leader femministe del XXI secolo”, ha scritto Masij Alinejad, giornalista e attivista iraniana in esilio negli Stati Uniti, “sono le donne che in Afghanistan e in Iran si fanno avanti, a caro prezzo, per resistere ai talebani e alla Repubblica islamica che rischiano la vita affrontando armi e proiettili. Loro continueranno a lottare contro quei regimi e noi che abbiamo il privilegio di vivere in Paesi liberi dovremmo amplificare attivamente le loro voci. Questo è il momento per le donne occidentali di stare dalla parte delle madri, delle figlie e delle sorelle iraniane”.



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