Speciale Cile 1973 – L’ordine era: distruggere il socialismo democratico

Oggi, 11 settembre 2023, compie mezzo secolo il golpe di Augusto Pinochet, sostenuto dalla CIA, nel suo Paese, il Cile. Uno speciale con contributi di Federico Bonadonna, Checchino Antonini, Chiara Nencioni, Emanuele Profumi, Maurizio Franco e Claudia Fanti.

Redazione

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Oggi, 11 settembre 2023, compie mezzo secolo il golpe in Cile di Augusto Pinochet, sostenuto dalla CIA. Un evento storico di cui nel corso degli anni ci siamo spesso occupati e che non finisce di darci lezioni ma anche di alimentare mistificazioni, come dimostrano anche alcune recentissime polemiche e interventi controversi ricostruiti per noi da Checchino Antonini e Chiara Nencioni. Pubblichiamo altri due articoli inediti del giornalista Federico Bonadonna, sull’anniversario storico e sulla figura di Pablo Neruda. Mentre in articoli già usciti in precedenza, Emanuele Profumi ritorna sulle caratteristiche della “via democratica al socialismo” incarnata dal governo di Unidad Popular di Salvador Allende, aiutandoci a capire perché fosse così cruciale stroncarla da parte del sistema liberista; ripercorriamo la storia dell’inno della rivoluzione socialista popolare, “El pueblo unido jamás será vencido”, che ha compiuto 50 anni a sua volta; ascoltiamo la testimonianza di un sopravvissuto, intervistato da Maurizio Franco; e torniamo al Cile di oggi, per comprenderne alcune contraddizioni e la difficoltà a lasciarsi alle spalle definitivamente l’eredità di Pinochet, insieme a Claudia Fanti.
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GLI EVENTI – Cile, i 50 anni di un golpe di Federico Bonadonna
L’11 settembre 1973 il governo di Salvador Allende, il primo presidente socialista democraticamente eletto della storia, veniva abbattuto dal golpe militare del generale Augusto Pinochet. Ripercorriamo i giorni che vanno dall’insediamento di Allende al colpo di Stato, con un occhio gettato sulle successive sorti dei personaggi che più vi furono implicati.

DIETRO LE QUINTE – Cile 1973, la regia Usa nel golpe di Pinochet è documentata (ditelo a Walter Veltroni) di Checchino Antonini e Chiara Nencioni
Nuove carte desecretate da Washington svelano il ruolo di Cia, multinazionali e Casa Bianca nel rovesciamento di Allende. Solo Walter Veltroni riesce a scrivere una pagina di giornale su quei giorni senza citare mai né Kissinger, né Nixon. Chiediamoci perché, 50 anni dopo, la vicenda cilena ci appassiona ancora e ci riguarda.

IL PERSONAGGIO – Il settembre del Cile, il settembre di Pablo Neruda di Federico Bonadonna
Settembre è il mese del Cile: il 4 l’elezione di Allende nel 1970; l’11 il golpe; il 16 il giorno in cui viene scoperto il corpo crivellato di Víctor Jara; il 18 è la giornata nazionale; il 23 la morte di Pablo Neruda che appena dodici giorni prima, all’alba dell’11 settembre, aveva ricevuto la telefonata di Allende che sarebbe dovuto andare a Isla Negra per incontrarlo: «C’è rumore di sciabole», disse il presidente.

LA POLITICA – Il governo di Salvador Allende e Unidad Popular: un esperimento che insegna ancora oggi di Emanuele Profumi
Della vicenda di Salvador Allende è noto il tragico epilogo, ma a 50 anni dalle elezioni che diedero al suo partito, Unidad Popular, un consenso storico in Cile, quell’esperimento di via democratica al socialismo rivoluzionario è ancora denso di lezioni da poter ricordare e raccogliere.

LA CANZONE – “El pueblo unido jamás será vencido”: una storia lunga cinquant’anni di Federico Bonadonna
La celebre canzone, scritta da Sergio Ortega insieme al gruppo Quilapayún e portata al successo internazionale dagli Inti-Illimani, compie cinquant’anni. Raccontare la genesi di El pueblo unido jamás será vencido significa ripercorrere gli eventi di quel fatale 1973 in Cile.

LA MEMORIA – “I giorni del golpe di Pinochet e la mia salvezza in Italia” di Maurizio Franco
La testimonianza di David Munoz Gutierrez, militante e dirigente del Partito socialista cileno, messosi in salvo dal golpe riparando in Italia.

L’ATTUALITÀ – Il processo costituente ha svelato le debolezze della sinistra in Cile di Claudia Fanti
In Cile prosegue con estrema difficoltà il processo per approvare una nuova Costituzione e scalzare finalmente quella varata nel 1980 da Pinochet. Le proteste del 2019-2020, che avevano fatto emergere la figura dell’attuale Presidente Gabriel Boric e un’iniziale ascesa della sinistra in Cile, sembravano l’alba di un nuovo cambiamento. Ma la bocciatura con voto popolare della nuova proposta di Costituzione avvenuta nel 2022 ora rischia di consegnare il processo nelle mani dell’estrema destra.

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