È questa la democrazia per cui andiamo alla Terza guerra mondiale?

Undici partiti di opposizione messi al bando. Legge marziale che impedisce agli uomini tra i 16 e i 60 anni di lasciare l'Ucraina. La guerra non è mai il mezzo per affermare "giusti principi".

Giorgio Cremaschi

Il governo Zelensky ha vietato l’attività di undici partiti di opposizione rappresentati nel Parlamento ucraino. Sono partiti moderati, il cui unico torto è di essere giudicati filo russi dal potere. I comunisti e le sinistre in Ucraina sono fuorilegge da tempo, i loro militanti vengono arrestati e fatti sparire. A volte finiscono nelle camere di tortura dei battaglioni nazisti.
La legge marziale non solo impone a tutti i maschi dai 16 ai 60 di non lasciare il paese e di essere a disposizione dell’autorità militare, ma autorizza ogni forza armata ad agire verso i cittadini nel nome della sicurezza dello stato. Le persone sospette di essere filo russe sono considerate spie e sabotatori, basta una denuncia anonima e miliziani e poliziotti colpiscono.
Abbiamo giustamente solidarizzato con la giornalista russa che ha portato in tv un cartello contro la guerra. Ma un ucraino che facesse un gesto simile rischierebbe la morte.

I mass media NATO sono tutti consapevoli e complici di questo duro autoritarismo, in quanto intervistano solo ucraini fedelissimi di Zelensky, mentre ignorano quegli ucraini che non sono d’accordo con lui; e che ci sono visto che sono stati posti fuorilegge.
Sia chiaro, questa negazione della democrazia in Ucraina non giustifica l’invasione militare e la guerra del governo russo guidato da Putin. E non solo perché anche in Russia il dissenso è ostacolato e represso. Ma soprattutto perché nessun paese ha oggi il diritto di colpirne un altro con la guerra nel nome di principi di democrazia, libertà, denazificazione, o altro ancora.

La guerra non è il mezzo per affermare giusti principi, la guerra i giusti principi li nega perché la guerra è ingiusta in sé.
Questo è ciò che non vogliono in alcun modo sentire i governi della NATO e i guerrafondai che li sostengono ed incitano. Per essi la guerra che chiamano di Putin è criminale, mentre tutte quelle che hanno fatto e stanno facendo loro sono giuste, perché per la democrazia. Questa è malafede allo stato puro; e il fatto che i propagandisti NATO distinguano tra guerre buone, le loro, e guerre cattive, quelle degli altri, vuol solo dire che di queste guerre hanno intenzione di continuare a farne in giro per il mondo. E per questo stanno decidendo un gigantesco riarmo.

C’è però una domanda urgente da porre a tutti i deliranti bellicisti che imperversano a reti unificate: è questa la democrazia per cui andiamo alla terza guerra mondiale?

CREDIT FOTO: EPA/CLEMENS BILAN



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