È questa la democrazia per cui andiamo alla Terza guerra mondiale?

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La guerra non è mai il mezzo per affermare "giusti principi".

Il governo Zelensky ha vietato l’attività di undici partiti di opposizione rappresentati nel Parlamento ucraino. Sono partiti moderati, il cui unico torto è di essere giudicati filo russi dal potere. I comunisti e le sinistre in Ucraina sono fuorilegge da tempo, i loro militanti vengono arrestati e fatti sparire. A volte finiscono nelle camere di tortura dei battaglioni nazisti.
La legge marziale non solo impone a tutti i maschi dai 16 ai 60 di non lasciare il paese e di essere a disposizione dell’autorità militare, ma autorizza ogni forza armata ad agire verso i cittadini nel nome della sicurezza dello stato. Le persone sospette di essere filo russe sono considerate spie e sabotatori, basta una denuncia anonima e miliziani e poliziotti colpiscono.
Abbiamo giustamente solidarizzato con la giornalista russa che ha portato in tv un cartello contro la guerra. Ma un ucraino che facesse un gesto simile rischierebbe la morte.



I mass media NATO sono tutti consapevoli e complici di questo duro autoritarismo, in quanto intervistano solo ucraini fedelissimi di Zelensky, mentre ignorano quegli ucraini che non sono d’accordo con lui; e che ci sono visto che sono stati posti fuorilegge.
Sia chiaro, questa negazione della democrazia in Ucraina non giustifica l’invasione militare e la guerra del governo russo guidato da Putin. E non solo perché anche in Russia il dissenso è ostacolato e represso. Ma soprattutto perché nessun paese ha oggi il diritto di colpirne un altro con la guerra nel nome di principi di democrazia, libertà, denazificazione, o altro ancora.

La guerra non è il mezzo per affermare giusti principi, la guerra i giusti principi li nega perché la guerra è ingiusta in sé.
Questo è ciò che non vogliono in alcun modo sentire i governi della NATO e i guerrafondai che li sostengono ed incitano. Per essi la guerra che chiamano di Putin è criminale, mentre tutte quelle che hanno fatto e stanno facendo loro sono giuste, perché per la democrazia. Questa è malafede allo stato puro; e il fatto che i propagandisti NATO distinguano tra guerre buone, le loro, e guerre cattive, quelle degli altri, vuol solo dire che di queste guerre hanno intenzione di continuare a farne in giro per il mondo. E per questo stanno decidendo un gigantesco riarmo.



C’è però una domanda urgente da porre a tutti i deliranti bellicisti che imperversano a reti unificate: è questa la democrazia per cui andiamo alla terza guerra mondiale?



CREDIT FOTO: EPA/CLEMENS BILAN