Volontari a Gaza, “Il Governo italiano ci ha abbandonati a noi stessi”

I volontari italiani di Gazzella onlus parlano di una situazione insostenibile a Gaza per civili, anziani, donne e bambini nella città bombardata. Mancano corridoi umanitari e di sicurezza, elettricità, cibo e acqua potabile.

Rossella Guadagnini

Cosa sta accadendo a Gaza? C’è chi denuncia la mancanza di interesse del governo italiano, ricordando la sua “distrazione” nel conflitto israelo-palestinese: mancano i corridoi umanitari e di sicurezza per poter uscire dalla città bombardata non solo per gli abitanti palestinesi, ma anche per quella minoranza internazionale di persone che sono bloccate in un luogo pieno di macerie, senza energia elettrica e dove l’acqua non è più potabile. Nel video che segue la testimonianza di una situazione insostenibile rilasciata ieri (15 ottobre ndr.) da una volontaria di Gazzella onlus, che chiamiamo semplicemente Giuditta, in quando – per ragioni di sicurezza – ci hanno pregato di non rivelarne l’identità.
“È una volontaria della nostra associazione Gazzella onlus, che dal 2001 si occupa – tramite l’adozione a distanza – di sostenere i bambini palestinesi feriti da armi da guerra e le loro famiglie”, racconta a MicroMega la presidente Francesca Bettini. “Abbiamo 3 partner locali: il Palestinian Medical Relief, l’Associazione Hanan, e l’Associazione Emaar, tutti dislocati nella Striscia di Gaza. Noi operiamo solo nella Striscia, da 22 anni”.

Cosa fa Giuditta?
“È lì per visitare le famiglie e i bambini per poi dare notizie agli “adottanti”. Semplicemente si è trovata in mezzo a questa carneficina, e non è la prima volta; era a Gaza anche durante l’operazione Piombo fuso. Questo succede molto spesso in Palestina…”.

Che notizie avete?
“Le ultime che abbiamo di lei sono di ieri. Dopo essere stata giorni sotto i bombardamenti a Gaza, è riuscita a uscirne e raggiungere Khan Yunis (al Sud) e si trovava in un campo dell’Unrwa, assieme a circa una quarantina di “internazionali” e circa 15.000 palestinesi fuggiti, che vi hanno trovato ricovero. Campo che ovviamente è saturo e definire la quotidianità precaria è un eufemismo. Era in attesa che aprissero il valico di Rafah, che comunque Israele bombarda quotidianamente”.

L’allarme è per la “distrazione” governo italiano, e non solo di quello, nei confronti della popolazione palestinese.
“Giuditta denuncia l’inazione (complice?) dei nostri governanti, che si sono premurati di mandare aerei militari per evacuare i pellegrini e si disinteressano degli altri. Anche il Console non ha potuto fare molto. Oggi non abbiamo ulteriori notizie, non c’è connessione, ma ho letto che avrebbero aperto il valico. Lo speriamo vivamente”.



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