Immigrazione, “l’emergenza che non c’è”: i numeri mostrano il fallimento del Decreto sicurezza

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Fabrizio Coresi analizza il rapporto Centri d'Italia 2021 curato dalla ActionAid e openpolis che ha monitorato tutti i centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati.

Un sistema di accoglienza basato sulla risposta emergenziale, nonostante non vi sia alcuna emergenza cui rispondere, che evidenzia il fallimento di quanto stabilito con il primo Decreto Sicurezza. È quanto emerge dai dati di tre anni – dal 2018 al 2020 – raccolti e spiegati da ActionAid e openpolis nel rapporto Centri d’Italia 2021 e resi per la prima volta accessibili, consultabili e scaricabili in formato aperto dalla piattaforma di monitoraggio centriditalia.it.



Un lavoro di raccolta ed analisi dei dati del sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati in tutta Italia con un livello capillare di dettaglio che arriva a chiarire i numeri dei posti disponibili nelle strutture, le presenze effettive, chi gestisce il centro, i prezzi giornalieri, fino ai dati geolocalizzati del singolo centro, in ogni provincia e comune italiano. E ora anche uno strumento a disposizione di giornalisti, ricercatori e cittadini che vogliono conoscere il sistema di accoglienza e monitorarne il funzionamento, e che allo stesso tempo colma il vuoto informativo del Governo e delle istituzioni. La relazione annuale, infatti, che per obbligo di legge, il Ministero dell’Interno dovrebbe presentare al parlamento entro il mese di giugno di ogni anno, ad oggi, non è ancora stata presentata per l’anno 2020. Un ritardo che priva il Parlamento dei dati necessari per esaminare la gestione dell’accoglienza sul territorio nazionale.

L’assenza di informazioni verificate e trasparenti ha prestato il fianco per troppo tempo a speculazioni politiche. Come quella che sostiene la necessità di gestire l’accoglienza con politiche emergenziali quando i dati, al contrario, dimostrano che di emergenza non c’è ombra: nel 2020 i rifugiati e richiedenti asilo in accoglienza rappresentano solo lo 0,13% della popolazione italiana. Le persone ospitate nei Centri sono molte meno rispetto agli scorsi anni: nonostante siano calati drasticamente gli sbarchi e gli ingressi, non c’è stata nessuna volontà di ripensare il sistema e privilegiare l’accoglienza diffusa e pubblica.





Qui il rapporto completo