Il sondaggio del Bomba

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È arrivato il periodico sondaggio / e Mister due per cento è all’arrembaggio. / “Il mio libro trionfa in libreria, / la pole position è di certo mia!”

È arrivato il periodico sondaggio
e Mister due per cento è all’arrembaggio.
“Il mio libro trionfa in libreria,
la pole position è di certo mia!”



“C’è Super Mario, invece, al primo posto
pur se da premier non è tanto tosto,
in balia di una banda di sfigati
l’un contro l’altro ogni dì schierati”.

“Se non primo, sul podio son, sicuro…”
“Mio caro Renzi, no! Triplo siluro.
Secondi sono, tutti e tre alla pari,
tre tipi veramente straordinari:



con Gentiloni ch’è detto er moviola
c’è la Meloni, gran brava figliola,
con la sua gang di rudi fascistoni
e Conte con la banda dei pirloni

che volevan salvar questo Paese
con l’apriscatole, sbagliando arnese”.
“Vuol dir che sarò quinto, è già abbastanza…”
“Al quinto posto, caro, c’è Speranza





coi suoi vaccini, con i suoi green pass
e la passione per Crimea e Donbass”.
“Esser sesto, non è poi così male…”
“Il sesto è Franceschini, un colossale

fenomeno che, agendo nel Pd,
surfeggia senza dir mai no né sì”.
“Essere settimo vuol dir qualcosa…”
“La settima è un’astuta quota rosa.

Emma Bonino, la referendaria
che la Giustizia vuol mandare all’aria:
vuol far dei malfattor degli innocenti
e dei togati far dei delinquenti”.

“Allora sono ottavo, per lo meno…”
“Ottavo è Enrico Letta, stai sereno.
Un fantasma che quasi non si nota,
ma c’è pur se la sedia sembra vuota”.

“Almeno nono arriverò di certo…”
“Al nono posto c’è Di Maio esperto
di bibite allo stadio, Farnesina
e di piani di pace in Ucraina”.

“Nella top ten ci sono certamente…”
“Il decimo è un signore un dì gaudente,
figliuol di mamma Rosa, Berlusconi.
esperto di Olgettine e di evasioni”.

“Undicesimo almeno lo sarò…”
“Caro Matteo, purtroppo è un altro no.
Undicesimo è un grande pacifista
che nella Piazza Rossa scese in pista

con la t-shirt con Putin Vladimiro.
È in classifica ancor per qualche giro
ma ben presto Salvini sparirà”.
“Dodicesimo? È poco in verità…”

“È dodicesimo Carlo Calenda
che fra i politici è una leggenda:
svelto di lingua, lesto di pensiero,
ma fatti e risultati men di zero.



Sei tredicesimo, caro Matteo,
non un gigante ma un mini pigmeo,
un candidato ahimè con l’urna vuota,
un Icaro caduto nella mota”.