Sesso, genere e identità nel ìnumero 4/2021 di MicroMega

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Nel numero 4/2021 della rivista un’intera sezione dedicata agli aspetti esistenziali, scientifici, psicologici e politici della questione.

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Il dibattito parlamentare sul ddl Zan ha riacceso la discussione attorno all’identità di genere, all’articolo 1 del disegno di legge definita come “l’i­dentificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corri­spondente al sesso, indipendentemente dal­l’aver concluso un percorso di transizione”. Lontano dalla contingenza e dalla concitazione del dibattito politico, MicroMega approfondisce il tema del rapporto fra sesso, genere e identità in uno degli iceberg del numero 4/2021.



La sezione si apre con le testimonianze raccolte da Elettra Santori, che ci restituiscono la varietà e complessità di esperienze irriducibili: Neviana Calzolari, racconta la sua transizione MtF (Male to Female, da uomo a donna) spiegando perché è importante che non vengano cancellate le differenza fra donne trans e donne biologiche e perché è contraria a che ciascuno possa arbitrariamente indicare sui documenti il genere con cui si identifica; Massimo D’Aquino, che ha compiuto la transizione Female-to-Male (FtM, da donna a uomo), racconta la propria infanzia, le relazioni, l’intervento chirurgico e sottolinea l’importanza del proprio sentire rispetto al proprio corpo; Valentina Beoni, 29 anni, spiega come – dopo aver iniziato la transizione FtM – ha capito che quella non era la sua strada e ha iniziato un percorso di detransizione, denunciando la superficialità con cui talvolta ci si approccia al tema; e infine Gi. (nome di fantasia) spiega perché non vuole intraprendere nessun percorso di transizione né ormonale né chirurgica e tuttavia vuole essere considerato un uomo, perché è così che si sente.

La riflessione della rivista diretta da Paolo Flores d’Arcais  non si ferma però al doveroso ascolto delle diverse esperienze personali. Il neuroscienziato Giorgio Vallortigara ci spiega perché dal punto di vista biologico possiamo parlare solo di due sessi e perché il fatto che questa distinzione non esaurisca la complessità dell’identità di ciascuno non sposta di una virgola i termini della questione. La psicoanalista Simona Argentieri ci guida invece nei meandri psicoanalitici dell’identità di genere, mettendoci in guardia dalla tentazione di tradurre la complessità in confusione, in un tutto indistinto e fluido che anziché affrontare le conflittualità di ciascuno di noi le rimuove: il rischio è infatti quello di non affrontare i propri disagi, pretendendo di disinnescarli con mere operazioni lessicali o intervenendo drasticamente sul proprio corpo.



A chiudere la sezione di MicroMega sul tema è l’analisi della questione sotto il profilo politico: Maria Serena Sapegno, Tamar Pitch e Porpora Marcasciano – in un dialogo franco che non scade mai nell’attacco personale – discutono delle conseguenze sociali e politiche della questione. Perché si vuole sostituire il sesso con il genere? Qual è la posta in gioco? Se a contare non è più la biologia ma l’auto-percezione, quali sono le conseguenze, soprattutto per le donne? Un confronto che ripercorre la storia del femminismo, cercando di aprirsi a nuove istanze senza perdere il terreno guadagnato.



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