“Aiutiamo l’Ucraina a sopravvivere a questo inverno di guerra!”

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Il manifesto degli intellettuali tedeschi per una mobilitazione solidale al fianco del popolo ucraino.

L’infamia non conosce limiti. Dopo che il piano di Putin di colpire militarmente l’Ucraina e spazzarla via come nazione indipendente è fallito a causa della decisa resistenza sostenuta dall’intera società ucraina, il Paese viene ora messo in ginocchio distruggendo le sue infrastrutture di approvvigionamento vitali, a partire energetico. I metodi di una guerra di sterminio contro la popolazione civile, sperimentati in Cecenia e in Siria ed esemplarmente eseguiti a Grozny e ad Aleppo, vengono ora applicati all’intera Ucraina libera. Il bombardamento di quartieri residenziali, la distruzione mirata delle condizioni di vita di milioni di persone, l’omicidio di civili, gli stupri e le deportazioni violano già oggi la Convenzione sul genocidio delle Nazioni Unite.
Ora sta arrivando l’inverno. Possiamo già vedere cosa significa quando il riscaldamento, le luci e gli elettrodomestici si guastano, non c’è acqua potabile, le finestre non possono essere sostituite, le città sprofondano nel buio, le scuole e gli asili devono chiudere, gli ospedali non possono più curare i loro pazienti e le aziende devono smettere di lavorare. Dall’inizio dell’attacco russo, più di 14 milioni di persone hanno già dovuto abbandonare le loro case e si prevede che altri milioni saranno costretti a fuggire.
Se Putin riuscirà a portare l’Ucraina al collasso, anche l’ordine di sicurezza europeo, l’Unione Europea e l’alleanza transatlantica saranno scossi. A quel punto nessun Paese che faceva parte della sfera d’influenza dell’ex Unione Sovietica sarebbe al sicuro, le forze antidemocratiche prenderebbero piede e il diritto internazionale andrebbe in rovina. Per questo motivo, sostenere la resistenza civile e militare dell’Ucraina non è solo un dovere morale, ma è anche nel nostro stesso interesse.
Cosa possiamo fare per aiutare l’Ucraina a superare questo inverno?



Il 10 dicembre è la Giornata internazionale dei diritti umani, istituita dalle Nazioni Unite nel 1948. In questi giorni il nostro pensiero va soprattutto alle persone che lottano per la loro dignità e la loro libertà in Ucraina e anche in Iran. In questo giorno, vogliamo unirci all’onda di solidarietà che ha attraversato il nostro Paese dopo l’inizio dell’invasione russa. Comuni, media, fondazioni, organizzazioni caritatevoli, imprese, istituti culturali e centinaia di migliaia di cittadini hanno reagito a ciò che sembrava impensabile dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Questo spirito di solidarietà deve essere ravvivato, a prescindere dalle difficoltà che dobbiamo affrontare. Nulla sarebbe più pericoloso per l’Ucraina che nell’opinione pubblica e nella politica occidentali inizi a diffondersi un senso di stanchezza. La strategia della catastrofe di Putin non deve avere successo! Lo slogan citato dalla premio Nobel per la pace ucraina Olexandra Matviychuk, “Per la nostra e per la vostra libertà!”, vale anche al contrario: “Per la vostra e per la nostra libertà!“.

FIRMATARI:
Swetlana Alexijewitsch, Aleida Assmann, Jan Assmann, Martin Aust, Rüdiger Bachmann, Gerhart Baum, Marieluise Beck, Christoph Becker, Jan C. Behrends, Pamela Biermann, Wolf Biermann, Marianne Birthler, Helene v. Bismarck, Werner Bohleber, Christoph Buch, Detlev Claussen, Dany Cohn-Bendit, Dan Diner, Sabine Döring, Tom Enders, Benno Ennker, Bianka Pietrow-Ennker, Sabine Fischer, Rüdiger v. Fritsch, Ralf Fücks, Durs Grünbein, Irene Hahn-Fuhr, Rebecca Harms, Andreas Heinemann-Grüder, Ulrike Herrmann, Richard Herzinger, Christoph Heusgen, Wolfgang Ischinger, Andreas Kappeler, Daniel Kehlmann, Gerald Knaus, Gerd Koenen, John Kornblum, Remko Leemhuis, Claus Leggewie, Anna Leszczynska, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, Marianne Leuzinger-Bohleber, Renate Liesmann-Baum, Wolf Lotter, Carlo Masala, Markus Meckel, Eva Menasse, Herta Müller, Jan Plamper, Ruprecht Polenz, Katharina Raabe, Jens Reich, Eva Reich, Hedwig Richter, Thomas Roth, Manfred Sapper, Gwendolyn Sasse, Stefanie Schiffer, Karl Schlögel, Peter Schneider, Bruno Schoch, Ulrich Schreiber, Richard Schröder, Martin Schulze Wessel, Linn Selle, Constanze Stelzenmüller, Sebastian Turner, Andreas Umland, Gert Weisskirchen, Michael Zürn.



 



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