Ingiustizie a cascata

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Come la crisi climatica pone questioni eticopolitiche inedite e non più eludibili. Un estratto dall'Almanacco della Scienza di MicroMega.

Il clima come sistema complesso e il ruolo dell’essere umano
I fisici, soprattutto quelli che si occupano di sistemi complessi come uno di noi (Antonello Pasini), sono molto attratti dallo studio del clima, perché questo rappresenta un’occasione unica per analizzare nel concreto il comportamento di un sistema di cui abbiamo molti dati osservativi, che è formato dall’interazione di vari sottosistemi di cui conosciamo la dinamica e che mostra interazioni tra questi ultimi con una quantità di interconnessioni e con i feedback tipici di un sistema complesso.
La situazione è ben esemplificata dalla figura 1, adattata da Lionello (2006), in cui si presenta il sistema clima come formato da quattro sottosistemi (i rettangoli atmosfera, idrosfera, criosfera e biosfera) interagenti tra loro e sottoposti anche ad alcuni influssi esterni (forzanti): quelli dei fattori astronomici (variazioni orbitali e dell’energia che arriva dal Sole), della Terra solida (soprattutto vulcani che immettono le loro polveri in atmosfera) e dell’antroposfera (emissioni umane di gas serra, deforestazione, agricoltura non sostenibile eccetera).
In figura 1, ogni cambiamento che avviene in un sottosistema o in un elemento forzante si propaga verso gli altri sottosistemi tramite le freccette e i processi fondamentali riportati nelle ellissi. Si vedono chiaramente anche molte catene chiuse causa-effetto in cui, partendo da un cambiamento in uno dei rettangoli (causa prima), questo cambiamento ne crea altri in ulteriori rettangoli (effetti), per poi tornare al rettangolo di partenza. Ciò significa che l’ultimo effetto diventa una causa che cambia la causa da cui era partita tutta la catena.



Certo, una situazione non semplice da descrivere scientificamente! Eppure da qualche decennio lo facciamo. Partendo dalla descrizione della dinamica dei singoli sottosistemi, che possiamo studiare in laboratorio, dove ne ricaviamo le leggi, ricostruiamo la dinamica di tutto il sistema in modelli al computer che, abbiamo appurato, sono in grado di ricostruire egregiamente il clima passato.
Ma come si comporta questo sistema più nel dettaglio? E soprattutto, da cosa sono determinati i suoi cambiamenti recenti, così ben evidenziati da una miriade di osservazioni e misure? È chiaro che il clima possiede una dinamica sua propria, indipendentemente dai cambiamenti degli influssi esterni: si parla di variabilità climatica. Ma negli ultimi decenni si sono evidenziate alcune tendenze molto evidenti, ad esempio nella temperatura media globale i cui valori tracimano in maniera inequivocabile da quelli tipici di questa variabilità naturale (Ipcc, 2021).
Tramite modelli, anche di tipo molto diverso tra loro e assolutamente indipendenti, siamo in grado di attribuire questi cambiamenti a certe cause piuttosto che ad altre (Mazzocchi e Pasini, 2017). In particolare, si vede che senza un cambiamento negli influssi antropici non si avrebbe avuto il riscaldamento globale degli ultimi 50-60 anni. Un indizio molto forte della responsabilità dell’essere umano nel recente riscaldamento globale.

Globalizzazione e diseguaglianza climatica
Questo riscaldamento globale ha creato una serie di cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti: dalla diminuzione delle superfici ghiacciate all’innalzamento del livello del mare, passando per l’aumento di intensità e frequenza degli eventi estremi, sia ondate di calore e siccità sia eventi di precipitazioni violente; e così via. Cambiamenti i cui impatti sui territori, sugli ecosistemi, sull’umanità e sulle società sono notevolissimi.
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