SPECIALE MANI PULITE | Il trionfo di Tangentopoli. Da Craxi a Cartabia

Categorie: MicroMega+, Rubriche

Il direttore di MicroMega presenta lo speciale per i trent'anni dall'inizio di Mani pulite.

QUI LO SPECIALE “MANI PULITE” DI MICROMEGA+

In tutte le aule dei tribunali campeggia la scritta «La legge è uguale per tutti». Ma non è (quasi) mai stato così. Per i padroni del vapore e i signori della politica la legge è stata sempre più eguale, molto più eguale. Di fatto l’impunità garantita. La Procura di Roma era chiamata correntemente il porto delle nebbie, perché qualsiasi accusa contro politici e altri potenti veniva dirottata al Palazzaccio si perdeva nelle brume, fino a svanire. Il Procuratore capo era quasi sempre un amico di Andreotti: ancora oggi si ricorda il 24 marzo 1979 come giornata di ignominia per la giustizia, l’arresto del governatore della Banca d’Italia Baffi e del suo vice Sarcinelli che non si erano piegati ai desiderata andreottiani.



Qualche pretore aveva provato ad applicare la legge eguale per tutti, e così Colombo e Turone con Gelli e la P2, e altri coraggiosi. Respinti con perdite. Poi trent’anni fa, un’inchiesta che nasce come tante, una tangente su un ospizio per gli anziani, scoperchia tutta la cloaca e il tanfo di Tangentopoli. Il Procuratore capo di Milano, Francesco Saverio Borrelli, organizza un “pool” coordinato dal suo vice D’Ambrosio, dove a Di Pietro affianca inizialmente Colombo e Davigo. Sono i giorni della strage di Capaci. La partitocrazia vive un momento di debolezza, i meccanismi tradizionali ed efficacissimi dell’impunità non funzionano (ci provano – governo Amato – con il guardasigilli Conso), ma ormai è una slavina, grandi nomi dell’establishment vanno a confessare, ci sono dentro tutti (molto meno il Pci, ormai Pds, tranne i miglioristi, la corrente di Napolitano, a Milano). Sembra davvero sia l’inizio di una stagione nuova, dove la realtà possa approssimare quanto scritto in lettere solenni nei tribunali. In realtà la controffensiva inizia subito, e la creazione di Forza Italia ne sarà la force de frappe. Ascesa non resistibile solo perché le sinistre si accoderanno: anziché continuare e approfondire Mani pulite con i mezzi della politica faranno dei magistrati la loro bestia nera, e nei due governi Prodi i guardasigilli Flick e Mastella agiranno da berlusconiani ad honorem (del governo D’Alema nemmeno parliamo).

Oggi la Restaurazione è completa, la (contro)riforma Cartabia segna il trionfo del partito delle impunità e propizia nuove colossali Tangentopoli.



Usque tandem?

QUI LO SPECIALE “MANI PULITE” DI MICROMEGA+

Mani Pulite trent’anni dopo. Il bilancio di Colombo e Davigo: ”In Italia non c’è più un’etica condivisa”