Tianxia contro Platone. Antichità a confronto

Tianxia è il nuovo termine utilizzato dai teorici cinesi per affermare la superiorità della visione geopolitica confuciana su quella occidentale.

Tianxia è il nuovo termine alla moda. Se non lo conosci, sei evidentemente fuori dai giochi. Se lo usi, vuol dire che sei al corrente delle più recenti tendenze della politologia internazionale. Meglio ancora se sulla pagina scrivi il suo originale ideogramma cinese: 天下 che significa letteralmente “(tutto)-sotto-il-cielo” (all-under-heaven). Ormai non si contano più libri e articoli accademici che trattano questo concetto. Non essendo esperto di Cina, posso solo arguire dai testi pubblicati in lingue occidentali il suo significato, per altro un po’ confuso: “Malgrado la popolarità del suo risveglio, tianxia è stata raramente definita rigorosamente”, ammette Ban Wang, curatore di un importante volume sull’argomento: elaborato durante la dinastia Zhou (1046-256 a. C.), “tutto sotto il cielo” indicava tutto l’orbe terraqueo, che in teoria era sottoposto al sovrano “figlio del cielo” che era tale per “mandato del cielo” (天,Tian, è l’ideogramma per cielo). In pratica finì per significare la parte del mondo su cui il sovrano, poi l’imperatore, cinese esercitava la sua supremazia.



Ecco come definisce la tianxia [il genere è arbitrario: ho scelto il femminile perché la parola termina in una a, come i femminili italiani] uno dei suoi più autorevoli fautori moderni, Zhao Tingyang: “È un sistema monarchico che include alcuni elementi aristocratici. È un network aperto, consistente di un governo mondiale generale e di sub-stati. Il numero dei sotto-stati dipende dalla diversità delle culture, nazioni o condizioni geografiche. I sotto-stati sono parte di un sistema politico generale, nello stesso modo in cui i sottoinsiemi sono parti dell’insieme. Applicata al mondo intero il sistema “tutto-sotto-il Cielo” è aperto a tutte le nazioni. Ogni nazione può parteciparvi, o esservi associata, se è in pace con le nazioni incluse nel sistema. Il governo mondiale è incaricato delle istituzioni universali, della legge e dell’ordine mondiale; è responsabile del comune benessere del mondo, sostenendo la giustizia e la pace nel mondo; arbitra i conflitti internazionali tra i sotto-stati (…). I sotto-stati sono indipendenti nella loro economia interna, cultura, norme sociali e valori; cioè indipendenti in quasi tutte le forme di vita tranne la loro legittimità politica e i loro obblighi. I sotto-stati sono legittimati quando politicamente riconosciuti dal governo mondiale, e obbligati a dare certi contributi…”.
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