Tra plastica e rifiuti: viaggio in barca lungo le sponde del Tevere

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A bordo di una piccola imbarcazione, accompagnati da un gruppo di attivisti, per mostrare l’inquinamento del fiume della Capitale.

I fiumi che attraversano città e zone industriali sono tra i corsi d’acqua più inquinati da plastiche, microplastiche e rifiuti urbani, tutto materiale che viene trasportato verso il mare dalla corrente e che, come abbiamo testimoniato in un video alcune settimane fa, i pescatori trovano poi nelle reti.  “Solamente il 40% dei nostri fiumi ha raggiunto il buono stato ecologico indicato dalla direttiva europea sul tema” racconta a MicroMega Andrea Agapito, responsabile dell’area “rete oasi” del WWF Italia che segue anche la parte di dissesto idrogeologico nelle numerose aree a rischio in Italia. In grande aumento nei fiumi sono proprio le plastiche, spesso derivanti dagli imballaggi monouso che l’Unione Europea ha cercato di limitare con un nuovo regolamento ma che ormai sono entrati nel nostro ecosistema, inquinandolo per i prossimi secoli.



Lungo il fiume Tevere, in zona Ponte Marconi e vicino alla spiaggia comunale Tiberis, opera un gruppo di fotogiornalisti che sta documentando lo stato del Tevere e che ha in cantiere un documentario sul tema. Fanno parte della redazione della rivista Photopress Mondo Sommerso e il loro direttore è Claudio Sisto, un romano appassionato del fiume della capitale. “Da venti anni controlliamo il Tevere e la plastica è aumentata tantissimo negli ultimi anni”, racconta Sisto.

La piccola imbarcazione di Sisto naviga tra rifiuti urbani, antichi ponti di età romana e piccoli approdi di quando la pesca dell’anguilla era ancora consentita. Con noi a bordo c’è Valentina Cornacchione, anche lei della redazione di Photopress Mondo Sommerso e direttamente impegnata nella raccolta della plastica. “Raccogliamo anche venti chili di plastica al giorno nel Tevere. Siamo fotogiornalisti passati all’azione” racconta. Diversi progetti di recupero dei rifiuti sono già attivi nel Tevere e in altri fiumi per evitare che la plastica e le microplastiche arrivino al mare. Ma proprio sui rifiuti Andrea Agapito chiosa: “Dovremmo risolvere il problema a monte, non producendo rifiuti e riciclando di più”.