Vaccini all’ombra della Sindone

Da un lato si mostra la Sindone, dall'altro alcune chiese diventano centri vaccinali. Ma se ci si affida alla scienza in un caso, lo si deve fare sempre.

Sabato 3 aprile scorso due notizie stanno facendo cortocircuito: alcune chiese siciliane, specie nei comuni più distanti dai centri vaccinali, hanno aperto le loro porte per la somministrazione dei vaccini. Nelle stesse ore a Torino veniva mostrata in diretta streaming la Sindone, un telo di lino di 4 metri e 36 per 1 metro e 11 che secondo alcuni credenti avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la sua morte ma che tutte le indagini scientifiche hanno confermato essere un falso creato nel Medioevo.



Le due notizie sono la dimostrazione lampante della confusione in cui è piombata la Chiesa: da un lato non può che riconoscere che l’unico modo nelle mani di noi poveri esseri mortali per affrontare una calamità come una pandemia è quella di affidarci alla scienza. Dall’altro continua a sostenere con pervicacia cose insostenibili, semplicemente perché false. Peraltro in linea di principio accettare che la Sindone sia un falso sarebbe molto meno problematico che accettare i vaccini. Nel primo caso, infatti, si tratta semplicemente di ammettere che questo lenzuolo è un falso. Può darsi che una qualche Sindone con impressa la vera immagine di Gesù da qualche parte esista, ma non è questa. Può essere un po’ deludente, ma pazienza. Persino il cardinale Ballestrero, che nel 1988 seguì le prove di radiodatazione, dichiarò: “Penso non sia il caso di mettere in dubbio i risultati. E nemmeno il caso di rivedere le bucce agli scienziati se il loro responso non quadra con le ragioni del cuore”.

Tutta la ricerca scientifica che sta dietro ai vaccini, invece, è ben più problematica per la fede. Perché entra direttamente nel “disegno divino”, lo contrasta, cerca di mettere nelle mani di noi poveri mortali il nostro destino, non si rassegna. E se, magari obtorto collo, ammetti che la ricerca scientifica sui vaccini è preziosa, non puoi non accogliere anche tutte le altre acquisizioni scientifiche. Perché la scienza non è un menu à la carte, da cui ognuno può scegliere arbitrariamente quello che vuole quando più gli conviene.



Nel corso dei secoli la scienza ha costantemente sottratto terreno alle religioni, spiegando in maniera molto più affidabile e precisa quello che le religioni hanno tentato di spiegare con miti e leggende. Ed è la scienza, non la fede, che oggi tiene accesa la speranza di uscire in tempi relativamente rapidi da una pandemia che in altre epoche avrebbe rappresentato un’ecatombe. Se fosse stato per la Chiesa e il suo oscurantismo, tutto questo semplicemente non sarebbe accaduto. La scienza ha progredito contro non con il sostegno della Chiesa. Che oggi quest’ultima faccia un passo indietro e, con umiltà, apra le porte a medici e infermieri è certamente un’ottima notizia. Speriamo che sia anche un primo passo per abbandonare finalmente tutte le convinzioni che contrastano palesemente con i dati scientifici. Inclusa quella sulla Sindone.

(FOTO ANSA)







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