Mentre i migranti dormono sul ciglio della strada sperando che la distruzione di Moria equivalga a poter lasciare l’isola, a pochi passi da loro il governo greco costruisce un nuovo campo in pochi giorni. È il campo di Mavrovouni. I profughi provano a ribellarsi, si rifiutano di farvi ingresso ma dopo poche ore il governo greco emana il suo ricatto: chi non entrerà nel nuovo campo non potrà proseguire con la sua richiesta d’asilo. Il campo verrà successivamente rinominato “Moria 2.0” date le inumane condizioni di vita che offre.
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