Il sesto giorno di guerra inizia sotto la neve. C’è ancora più silenzio in città dopo una notte di bombardamenti. Piano piano le persone sono scese in strada. I primi negozi, quelli che hanno ancora delle scorte, stamattina hanno aperto presto, intorno alle 8.30. Le persone cercano di comprare il necessario, ma inizia a essere un problema avere dei contanti in tasca. I bancomat non funzionano. Impossibile prelevare.
Continuo ad avere difficoltà a registrare la voce delle persone. Tutti hanno paura di esporsi: i russi potrebbero vincere e il timore è quello delle ritorsioni. Sono riuscito a parlare con una signora, una madre. Ha due figli di 8 e 12 anni. Il marito ha scelto di arruolarsi e lei è costretta a passare le notti da sola con i due bambini. Ma comprende la scelta del marito: “Deve difendere l’Ucraina”.
La resistenza di Kiev è ormai realtà. Dall’invasione spedita siamo passati alla guerriglia. La gente della Capitale sta provando a difendersi in ogni modo, dando così una speranza all’Ucraina: quella di impedire la conquista russa. La domanda è quanto però potrà durare questa resistenza. I russi potrebbero decidere, volendolo, di radere letteralmente al suolo la capitale. Come mi ha raccontato la signora, però, la paura è che questo assedio possa durare settimane, se non mesi.
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