Erri De Luca: “Putin, un despota pericoloso per il mondo”

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Per lo scrittore partenopeo il presidente russo, se non si ritira, rischia un colpo di Stato interno.

Fino a pochi giorni fa molti analisti erano convinti del fatto che, se anche Putin fosse entrato in Ucraina, lo avrebbe fatto limitatamente ai territori filorussi e già separatisti del Donbass. L’attacco diretto al cuore del Paese ha colto molti di sorpresa. Ha sorpreso anche lei?
Sì, perché l’invasione di terra è una via senza uscita. Le truppe russe dovranno ritirarsi. Occupare e sottomettere un territorio vasto e popoloso quanto l’Ucraina richiede uno sforzo militare insopportabile.



Quella che inizialmente doveva essere una guerra lampo con una capitolazione molto rapida dell’esercito ucraino rischia di trasformarsi, almeno a Kiev, in una guerriglia urbana che coinvolge anche molti civili a cui sono state distribuite migliaia di armi. Putin ha sbagliato i suoi calcoli? Cosa rischia? Quale prezzo è disposto a pagare?
Credo che sia un uomo solo al potere e il prezzo che rischia di pagare è un colpo di Stato interno.

I popoli russi e ucraini sono molto legati, non di rado imparentati, e questa era una delle ragioni per le quali non si immaginava un conflitto su larga scala. Che ruolo pensa che potrà giocare la società civile russa?
Crescerà l’opposizione con le prime gravi perdite subìte.



Il nostro direttore, Paolo Flores d’Arcais, nel suo editoriale di ieri ha parlato dei giorni della vergogna per l’Europa e l’Occidente, sostenendo che la reazione occidentale all’invasione russa è stata finora troppo debole. Lei come giudica l’atteggiamento di Europa e Usa sia prima dell’invasione sia in questi ultimi giorni?
Non mi aspetto niente dai governi preoccupati dai loro conti in tasca, mentre mi conforta molto l’apertura delle frontiere dei paesi confinanti con l’Ucraina, l’offerta incondizionata di ospitalità su vasta scala dei profughi. Questo dimostra che l’Europa esiste.

Nel corso degli anni il regime di Putin ha riscosso simpatie in ambienti politici anche diversi fra loro, accomunati da un sentimento antiamericano ed euroscettico. Mi riferisco sia a formazioni di destra ed estrema destra (dalla Lega di Salvini al movimento di Le Pen) sia ad alcune frange della sinistra. C’è stata una sottovalutazione del regime di Putin?
La Russia ha avuto interesse all’acquisto di sostegno di alcuni partiti europei e ha investito in questo scopo. Ora ha buttato tutto il lavoro al vento e i partiti pro Putin devono rinunciare malvolentieri al fruttuoso appoggio.





Avrà seguito il discorso di Putin prima dell’invasione: che impressione le ha fatto?
Ribadisco l’impressione di un uomo solo, non del capo di una grande nazione. Succede ai despoti di soffrire di manie di persecuzione, perdere contatto con la realtà e diffidare dei propri consiglieri. Per strano che può sembrare, Putin si è trasformato in un Trump russo.

Putin rappresenta una minaccia per il resto d’Europa?
Un despota che ha il comando della distruzione nucleare è pericoloso per il mondo.



Guerra in Ucraina. Tutte le notizie sulla crisi con la Russia con i contributi del nostro inviato a Kiev Valerio Nicolosi