La guerra portata dal presidente russo Vladimir Putin contro l’Ucraina del presidente Volodymyr Zelensky dovrebbe sollecitare a noi cittadini dell’Occidente, non colpiti direttamente dal conflitto ma coinvolti economicamente dalle scelte dei nostri governanti, una domanda: vogliamo accettare le retoriche e le propagande che ci vengono proposte dall’inevitabile profluvio di informazioni, di chiacchiere pletoriche dei politologi e degli strateghi da talk show o vogliamo finalmente riattivare la nostra capacità critica per allargare lo sguardo oltre la cronaca e cercare di capire in che mondo vogliamo vivere?
E ancora: vogliamo finalmente bandire le guerre dalle relazioni fra genti e fra individui come afferma solennemente la nostra Costituzione? Allora in primo luogo dobbiamo uscire dalla logica delle fazioni e degli schieramenti confortati da stereotipi consolidati come per esempio: il buon Occidente democratico versus il sinistro Oriente slavo autocratico russo.
Con quale autorevolezza gli occidentali chiedono a Putin di rispettare la sovranità dell’Ucraina quando, solo per citare un caso, i governi israeliani da oltre cinquant’anni occupano terre palestinesi in violazione di ogni idea di diritto internazionale senza che i Paesi della Nato alzino un’unghia per impedirlo? Inoltre, un membro potente della Nato, la Turchia, da decenni massacra senza pietà il popolo curdo e nulla viene fatto per far cessare l’orrore.
Noi occidentali, inoltre, se vogliamo avere credibilità nei confronti della Russia, seguendo la via maestra dell’onestà intellettuale, dobbiamo farci le pulci e ricordare. Quando i sovietici vollero inviare missili a Cuba, su richiesta di un Paese sovrano, cosa fece l’amatissimo e democratico presidente John Fitzgerald Kennedy? Ordinò un blocco navale rischiando di innescare la terza guerra mondiale. Allora perché mai stupirsi che Putin non voglia missili americani a 500 km da Mosca? Cosa succederebbe se la Russia inviasse missili in Venezuela e a Cuba o in Messico?
Le amministrazioni statunitensi hanno ripetutamente promesso a Putin “il terribile” che la Nato non si sarebbe allargata di un pollice oltre i confini dell’ex Ddr, ma le loro promesse si sono rivelate menzogne e l’alleanza si è allargata proprio ai Paesi dell’Europa orientale e ai Paesi ex sovietici. Da ultimo volevano provarci anche con l’Ucraina. Volevano proprio portare le armi ai confini della Russia. E hanno anche la faccia di stupirsi delle reazioni del leader russo. Vorrei anche ricordare che Putin ha ricevuto attestati di ammirazione e persino di riverenza da parte di molti politici occidentali. Mi torna in mente che solo pochi anni fa un nostro ex primo ministro, del quale ora non rammemoro il nome, sembrava il “compagno di merende” di quel tiranno che oggi viene spregiativamente chiamato lo zar.
Tutti desideriamo ardentemente che questo conflitto cessi subito e molti avranno qualche opinione al riguardo, la mia è che l’Europa dovrebbe dimostrare di esistere bussando alla porta dello zio Sam per suggerirgli affettuosamente di star fuori da questa questione, che riguarda il vecchio continente. Gli Usa dispongono già di un numero considerevole di istallazioni militari in ogni angolo del pianeta, vogliono metterne qualcuna anche a Pietroburgo e a Canton? La Russia, è bene non dimenticarlo, fino agli Urali è Europa e, senza la cultura, l’arte, la musica, la scienza, l’anima di quelle genti, non si può neppure parlare seriamente di Europa, né di europei.
Credit foto: Roma, 26 febbraio 2022. ANSA/MASSIMO PERCOSSI