La nuova vita di Valentina: voci da Kiev sotto assedio

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Valerio Nicolosi in un nuovo podcast ci racconta del quarto giorno di guerra in Ucraina e di assedio di Kiev.

DI VALERIO NICOLOSI (INVIATO) – Kiev, la capitale ucraina, è sotto assedio. Oltre ai russi alle porte, e in alcune zone dentro le porte, c’è il coprifuoco in vigore dalle 17 di sabato 26 febbraio. Un coprifuoco totale per la popolazione civile. Chiunque venga visto in strada è considerato un nemico, quindi un potenziale bersaglio. Un target. Il coprifuoco terminerà solo alle 8 del 28 febbraio.



Da stamattina – domenica 27 febbraio – fa molto più freddo a Kiev. Il cibo inizia a scarseggiare nei rifugi, così come l’acqua. E con così tante ore da passare chiusi in luoghi senza finestre o, se presenti, con le finestre sbarrate, stretti in spazi spesso angusti, si ha tanto tempo per pensare. Troppo tempo. E ci si rende conto che il Covid, quel virus che ci ha spaventato fino a tre giorni fa, non è praticamente più nei nostri pensieri. Perché fuori c’è la guerra. Una guerra che sta diventando, a Kiev, guerriglia urbana. Siamo senza mascherine – impossibile tenerle per 36 ore continuative in una simile situazione – ma il virus non è quasi più considerato un problema in questa situazione. E cosa accadrà se la neonata che è con noi – ha solo 15 giorni – dovesse avere qualche linea di febbre? Queste sono le domande che risuonano nella mente di chi è qui, in questo bunker. Con noi ci sono Graziano e Marilena, tornati per l’ennesima volta a Kiev pochi giorni prima dell’attacco dell’esercito russo per riunirsi con la loro bambina adottiva, Valentina.
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Voci da Kiev sotto assedio: i podcast di Valerio Nicolosi