Ambiente e Cop26, movimenti e associazioni lanciano la sfida: “Prima che sia troppo tardi”

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A Milano dai "contro-vertici" Eco Social Forum e The Last 20 una serie di proposte non rimandabili ai grandi della Terra.

Una kermesse. Questo è stata la PreCop26 di Milano secondo le associazioni e i movimenti che nei giorni del “grande evento” si sono riunite nella Climate Open Platform. Dal “contro-vertice” è nato il documento “Dichiarazione per il futuro”, frutto di tre giorni di discussione svolti all’interno di un “Eco Social Forum” diffuso in tutta la città di Milano, prodotto dalla la rete che riunisce oltre 130 realtà di attivismo, tra cui Fridays for future, Greenpeace, Legambiente, WWF, A Sud, Associazione Terra!, Mani Tese, Per il clima, fuori dal fossile!, ActionAid, Fondazione Finanza Etica, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Rete della Conoscenza, Libera, CGIL.
Diritti umani; acqua, cibo e risorse; lavoro ed energia; economia e finanza; saperi; città, territori e comunità per una transizione sistemica. Sono questi gli assi tematici principali del documento che è stato consegnato anche a Mario Draghi da una delegazione di Fridays for future insieme alla leader del movimento Greta Thunberg in una riunione a porte chiuse presso la Prefettura di Milano tenutasi giovedì 30 settembre.



EPA/FILIPPO ATTILI/CHIGI PALACE PRESS OFFICE

Le richieste del documento sul tema dei diritti umani.

Le richieste sul fronte dell’energia.



Le richieste sul tema del lavoro.

[Qui il documento integrale]





I 20 Paesi più poveri al mondo ai grandi della terra “contrastate il cambiamento climatico, adesso”.Negli stessi giorni, sempre a Milano, dopo gli incontri di Reggio Calabria e Roma, si è svolta la terza tappa di “The Last 20” la piattaforma nata per dare voce e cambiare la narrazione sui venti Paesi più impoveriti del Mondo. Nell’ambito della sessione “I giovani per un riequilibrio ambientale e sociale” si sono confrontati, tra gli altri, a Casa della Carità, alcuni delegati – italiani e africani – partecipanti a PreCop26.

“Includere e coinvolgere i più vulnerabili nella lotta al cambiamento climatico”. È questa la richiesta finale emersa dal confronto, da cui è nato un documento che i promotori dell’iniziativa hanno sottoposto ai partecipanti alla PreCop e che contano di portare fino a COP 26 e al G20. “Un documento nato dal basso”, scrivono i delegati nel documento, “che ha raccolto il contributo anche di chi vive sulla propria pelle le conseguenze del cambiamento climatico, che verrà portato all’attenzione dei grandi della terra. Crediamo che le popolazioni locali e i giovani dovrebbero essere i protagonisti della risposta a questa crisi. Inoltre, riteniamo che il ruolo dell’educazione sia cruciale per lo sviluppo dei giovani e per determinare il futuro di ogni Paese”.

L’allarme lanciato dal Sesto rapporto dell’IPCC (analizzato qui da Giuseppe De Marzo e in questa intervista da Luca Mercalli) ha reso “ancora una volta più evidente che gli impegni presi dalla comunità internazionale per contenere l’aumento globale delle temperature entro 1,5 gradi non hanno sortito gli effetti desiderati. Gli impegni presi dai vari Paesi non sono stati affrontati con la dovuta urgenza”. Da qui una serie di raccomandazioni “per includere e coinvolgere i più vulnerabili nella lotta al cambiamento climatico”.