Guerra in Ucraina, la lunga notte di Kiev sotto assedio russo

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Il rumore dei colpi di mortaio e delle esplosioni è sempre più vicino. La popolazione rifugiata sotto la metropolitana.

La guerra della Russia all’Ucraina non risparmia Kiev. La situazione nella capitale si fa sempre pesante. I giornalisti sono stati evacuati dagli hotel del centro città, ormai deserto. Quello che si pensava fosse un posto sicuro, il cuore di Kiev, è diventato un target. Siamo ora – sono le 22 del 24 febbraio – in un posto leggermente più sicuro ma anche da qui sentiamo in continuazione i colpi di mortaio che aumentano di intensità.



La città è letteralmente sotto assedio. Voci del governo ucraino parlano di diecimila fucili distribuiti ai civili ma in queste fase la propaganda e la verità sono molto distanti. Resterà da vedere quanto Kiev riuscirà a tenere contro gli attacchi delle truppe russe.

La nottata sarà lunga: ci aspettiamo incursioni sia via terra che via aerea, con possibili bombardamenti anche nel centro città contro obiettivi città, motivo per cui è stata decisa l’evacuazione.



I carrarmati sono al momento a meno di trenta chilometri dalla città, circondata dai reparti speciali ucraini che hanno blindato la capitale. La speranza è che la Russia decida di fermarsi e avviare quindi delle trattative da una posizione di forza. L’opzione è sul tavolo, anche se ora dopo ora sembra sempre più remota. Intanto la popolazione ha trovato rifugio, come mostra la foto (Ansa, ndr), sotto la metropolitana.

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In serata “il Consiglio europeo concorda sulla messa in campo di misure restrittive che impongono massicce e severe conseguenze per la Russia. Le sanzioni riguarderanno il settore finanziario, energetico, quello dei trasporti, l’export di beni e quello finanziario”. E ancora: verrà rivista in maniera stringente la politica dei visti e verranno inserite nella ‘lista nera’, con nuove criteri, diverse “personalità russe”. Queste le decisioni del Consiglio europeo. Nel settore energetico, però, non dovrebbero essere comprese misure dirette al comparto del gas. I leader Ue, inoltre, annunciano nuove sanzioni anche alla Bielorussia.